III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 Gen

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Colore liturgico VERDE (anno A)

 “CHIAMATI …”

 CANTO DEL VANGELO  (Mt 4,23)

Alleluia, alleluia.
Gesù predicava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.

Alleluia.

 VANGELO (Mt 4,12-23 breve: 4,12-17)
Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa..

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:

«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione
e ombra di morte una luce è sorta».

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Parola del Signore
Lode a te o Cristo

COMMENTO di don Roberto Seregni

Domenica scorsa abbiamo scoperto che Gesù è l’Agnello che toglie il peccato del mondo e oggi, in questo 4° capitolo del suo Vangelo, Matteo ci fa entrare un po’ ancora nel mistero della persona del Cristo. Appena prima del brano odierno ci viene raccontato l’episodio delle tentazioni a cui Gesù è sottoposto. Per dirci che il male esiste; che è il modo di vedere, di vivere e costruire il mondo che dà l’illusione di vita; che Gesù stesso non è stato risparmiato dalla tentazione di vivere in questo modo; che fare riferimento al Padre, al suo progetto sull’uomo, al Regno che desidera per gli uomini, ha permesso a Gesù di vincere il male.
Ha sperimentato in sé la lotta al male e, forte di questa esperienza, Matteo ce lo presenta nelle terre di Zabulon e di Neftali, terre di frontiera, terre immerse nelle tenebre e nell’ombra di morte.
I puritani di Gerusalemme guardavano con diffidenza gli abitanti di queste terre, li consideravano lontani da Dio, non degni di salvezza. Proprio lì, invece, Gesù riporta luce, la speranza che si può ricominciare: “Convertitevi (ritornate nello spazio di Dio)il suo regno è qui in mezzo a voi (è possibile vincere il male, rinnovare noi e il mondo).
E subito dopo, ecco la chiamata dei primi quattro discepoli.
Gesù ha a cuore la sorte degli uomini, non può tenere per sé la possibilità di vivere il regno di Dio.
A Cafarnao, sulle rive del mare di Galilea , condividere la vita con quattro pescatori che diventeranno suoi discepoli.
Non è un caso che i quattro siano due coppie di fratelli.
Forse Matteo vuole suggerirci che la conversione, il vivere secondo il regno dei cieli è una questione di relazioni vissute nella fraternità e nella condivisione della vita.
Il vangelo di oggi ci richiama alla lotta per smascherare la falsità dell’autosufficienza, per superare le piccole logiche personalistiche e vivere coraggiosamente la fraternità.