XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Colore liturgico VERDE (anno C)
“E SE OGGI …”
CANTO DEL VANGELO (Ebr 4,12)
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva ed efficace,
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.
VANGELO (Lc 18,1-8)
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore
Lode a te o Cristo
COMMENTO di don Roberto Seregni
Dopo i brani delle domeniche precedenti sulla fede, la fede che ci porta salvezza (i dieci lebbrosi), la fede che ci fa realizzare cose che sembrano impossibili (sradicare e piantare un gelso nel mare), ecco, oggi, il brano sulla necessità della preghiera per non disperdere il dono della fede.
Lo leggo dopo aver ascoltato i media che, ogni giorno, ci mettono sotto gli occhi violenze di ogni genere, femminicidi, guerre, una finanza e un’economia egoista, una politica fatta di beghe tra partiti , invece che di collaborazioni per il bene comune …
Possiamo avere ancora fiducia nella vita quando tutto sembra andare a rovescio?
Sì, sembra dirci il brano del vangelo di oggi. Ad una condizione: appellarci a Dio, restare in relazione continua con Lui (questa è pregare) per avere uno sguardo profondo e lungimirante sulla realtà e non cadere in una sfiducia che ci paralizza.
Mi chiedo: “Se il Figlio dell’uomo ritornasse sulla terra oggi, troverebbe ancora la fede?”.
A dispetto di quanto male accade e di tanta sfiducia , dico sì, la troverebbe!
Scoverebbe la fede di Luigia che per trent’anni ha vegliato e curato il marito invalido senza lamentarsi, senza togliere un grammo alla passione dell’amore giovanile.Rintraccerebbe l’amore masticato dalla vita di Lorenza e Francesco che hanno potuto tenerestretto fra le braccia il loro bambino solo per poco tempo. Troverebbe il desiderio pulito e appassionato di Emanuela che si affaccia alla vita adulta e non si accontenta di essere una cristiana della domenica. Scoverebbe la tenacia di Luca che prega e nella relazione continua con Dio, trova la forza di portare i pesi e le preoccupazioni quotidiane senza incattivirsi e lamentarsi di tutto. Troverebbe l’entusiasmo di Federico che si dedica con passione allo studio non per realizzare soldi, ma per dedicarsi al bene.
Troverebbe questi volti e mille altri.Troverebbe fratelli e sorelle con le mani alzate al cielo, come Mosè; e altri che sostengono le loro fatiche, come Aronne e Cur.
Troverebbe uomini e donne che continuano a bussare come la vedova della parabola e che con l’orecchio teso, custodiscono il silenzio, per ascoltare il Suo passo che viene nel groviglio degli avvenimenti.
Sono uomini e donne che hanno accolto l’invito a non far spegnere in loro la fede, nonostante il male intorno a loro. Ci siamo anche noi tra questi?
N.B. I nomi che ho riportato non sono veri, ma le persone e i fatti – per nostra fortuna – lo sono.