XXIII Domenica del Tempo Ordinario – “LA VIA DELLA CROCE”
” … Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà”.
Colore VERDE (anno A)
XIII DOMENICA del Tempo Ordinario
“LA VIA DELLA CROCE …”
CANTO DEL VANGELO (Cf 1Pt 2,9)
Alleluia, alleluia.
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa;
proclamate le opere ammirevoli di colui
che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Alleluia.
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VANGELO (Mt 10,37-42)
Chi non prende la croce non è degno di me. Chi accoglie voi, accoglie me.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Parola del Signore
Lode a te o Cristo
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COMMENTO (spunti da don R. Seregni)
Oggi,
ci viene fatta ascoltare la conclusione del lungo discorso missionario di Matteo.
Nel finale del discorso le parole di Gesù non sono più rivolte ai discepoli che ha mandato in missione, ma a coloro che li accolgono.
Chi li “ascolta” è come se accogliessero Lui e il Padre stesso che lo ha mandato.
“Ascoltare” non è sentire, ma è accettare il messaggio che i missionari portano.
Questo, per l’appunto, significa “accogliere un profeta come profeta”.
Gesù sa che, pur essendo semplice e concreto, il suo messaggio va controcorrente: è un messaggio che colpisce la ricchezza (egoista), il potere (che sottomette), la presunzione (di valere più degli altri) il piacere (che spersonalizza) ….e sa che gli uomini sono attratti da queste cose.
Perciò non è facile accogliere la logica nuova del suo messaggio e tantomeno accogliere il profeta che lo annuncia.
Vorremmo “profeti” che ci aiutassero ad aggiustare e giustificare i nostri compromessi , piuttosto che metterci di fronte ad una realtà scomoda, che ci chiede di scegliere in quale modo vogliamo vivere la nostra umanità: il modo di Cristo o quello del continuo compromesso, fosse anche quello del proprio gruppo famigliare?
Infatti ci dice: “Chi ama padre e madre più di me non è degno di me … “.
E ancora “Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”.
Non spaventiamoci: la via della Croce è il modo nuovo di vedere le cose e di agire, di valutare e di scegliere: la via della Croce è la via del dono di sé, della solidarietà, della rinuncia a fare della propria persona il centro attorno a cui tutto deve ruotare.
Ma … nessuna paura: questa logica, così diversa da quella abituale, è generatrice di vita, non di morte:
«Chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà».
Neppure a queste parole allarmiamoci, intendiamole nel giusto senso.
Non si tratta di perdere la vita «materiale» a vantaggio di quella «spirituale», né si tratta di perdere la vita in questo mondo per trovarla nell’altro.
Si tratta, piuttosto, di dare senso alla vita per vivere meglio nel mondo, per renderla più umana per tutti, capace di vincere anche la morte.