XIV Domenica del Tempo Ordinario – I PICCOLI del REGNO

09 Lug

XIV Domenica del Tempo Ordinario – I PICCOLI del REGNO

I piccoli sono quelli che credono possibile il Regno. I piccoli siamo noi quando accogliamo la parola del Cristo e ci impegniamo per realizzarla qui

 

Colore VERDE (anno A)

 XIV DOMENICA del Tempo Ordinario

 “I PICCOLI DEL REGNO …”

  CANTO DEL VANGELO (Cf Mt 11, 25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

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 VANGELO (Mt 11,25-30)
Io sono mite e umile di cuore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore

Lode a te o Cristo

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COMMENTO

“Ti rendo lode, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli”.

Di quali misteriose cose sta parlando Gesù nel Vangelo di oggi.

 Per scoprirlo torno indietro, solo un poco, nel racconto di Matteo che abbiamo ascoltato domenica scorsa, quando … al termine del discorso ai discepoli che ha mandato in missione, Gesù li incoraggia a perseverare nel compito di vivere e di annunciare il Regno.

 Egli sa che la logica del Regno non è la stessa che governa il mondo e … l’una si opporrà sempre all’altra.

 Per questo c’è bisogno di una parola che ridia fiato a chi lo segue nella lotta tra le due opposte logiche: la logica del Regno, che è quella della Croce e la logica del mondo che è quella dell’Egoismo.

  Per entrare nella logica della Croce occorre fare violenza su se stessi (Mt 10, 34) “… non son venuto a portare la pace, ma la spada”; occorre scontrarsi, dentro e fuori, con la mentalità di un mondo cinico, per assumere la “veste nuova” del Cristo: mettere la propria vita a disposizione degli altri; servire e non farsi servire; considerare i propri talenti un dono ricevuto e da donare per il bene di tutti; non calpestare gli altri per avere i primi posti …

con un rischio sempre presente: non essere capiti; anzi essere considerati illusi e ingenui, quando non dei sovvertitori di dell’ ”ordine” che, in ogni caso, non è tale quando esclude i deboli.

 È successo anche a Lui.

Ce lo riferisce proprio Matteo qualche riga prima del brano che leggiamo oggi. Andiamo a leggerlo appena possibile!

 Gesù è passato nelle città della Galilea, annunciando il Vangelo e mostrando molti segni della sua potenza, ma senza essere capito e accolto.

Con una vena di delusione e “rabbia” rimprovera la sua generazione e le città di Corazin, Betsaida e Cafarnao   perché giudicano per le apparenze e non per le opere che compie: «Giovanni non mangia e non beve e lo dicono “indemoniato”. Il Figlio dell’uomo mangia e beve … e lo dicono “amico dei peccatori”». (Mt 11,18-20)

 Poi, però, Gesù alza lo sguardo al Cielo e rende gloria al Padre perché è all’opera e rivela il Regno ai piccoli.

I piccoli non sono i bambini, né semplicemente gli ultimi, i poveri, gli sfortunati.

 I piccoli sono quegli “illusi” che credono possibile il Regno. I piccoli siamo noi quando accogliamo la parola del Cristo e ci impegniamo per realizzarla qui.