XVI domenica del Tempo ordinario – “LASCIATELA! …”

23 Lug

XVI domenica del Tempo ordinario – “LASCIATELA! …”

Abbiamo ancora tempo per vedere che fine ha fatto il grano seminato da Dio in noi e
per esaltare la nostra vera umanità.

 

Colore VERDE (anno A) 

XVI DOMENICA del Tempo Ordinario

“LASCIATELA …”

 

 

CANTO DEL VANGELO (Mt 11,25)

 

Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

Alleluia.

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VANGELO (forma breve: Mt 13,24-30)Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».

Parola del Signore

Lode a te o Cristo

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COMMENTO (Spunti da don R. Seregni)

Eccoci con una nuova parabola, dopo quella del seme gettato con abbondanza. Con il discorso in parabole, Gesù mette in evidenzia la preziosità del regno di Dio e il fatto che non è scontato accoglierlo.

Anche in questa parabola  si parla di un campo, di un seminatore, di un seme che dà del buon grano e … poi di una gramigna che cresce in mezzo agli steli di grano e che il seminatore non ha seminato … ma vi cresce lo stesso.

Ciò che in questo racconto ci lascia a bocca aperta è l’affermazione di Gesù che dice ai servi che vogliono sradicare la gramigna : “Lasciatela!”.
Ma come “lasciatela”?
Il male va tolto, estirpato, cancellato, annullato! Cos’è questa storia di lasciar crescere il grano con la gramigna? Bisogna purificare, togliere la gramigna di torno, così finalmente potremo star tranquilli e beati!

E invece Gesù ci dice “lasciatela!”.                       

La sua non è indifferenza al bene o al male, ma il rispetto del tempo che Dio concede all’uomo per crescere in umanità.

Egli teme che l’azione di una comunità di “puri e duri”, che non sanno riconoscere l’azione di Dio, faccia più male che bene.

L’invito, dunque, non è di lasciare che il male si propaghi senza contrasto.

È piuttosto un invito a capire e a vivere con la stessa misericordia di Dio, a non supporre che, per avere “rispettato”, magari solo formalmente, le regole umane, allora possiamo star sicuri di essere nel giusto anche per Dio.

 Non è un invito a non impedire di  commette crimini contro l’uomo, anche con un periodo di privazione della libertà personale secondo la legge umana.

È piuttosto un invito a riconoscere che , nel campo della nostra umanità,  abbiamo tutti un po’ di gramigna in cuore, ma ci è concesso tempo per estirparla.

Solo alla fine potremo dare un giudizio vero del nostro cammino.

 Fintanto che  ci è concesso, non perdiamo  il tempo nel lamentarci del male che cresce, nel fantasticare  un mondo diverso solo a parole.

La parabola inizia dicendo “il regno dei cieli è simile …” e allora usiamo il tempo che Dio ci concede per realizzare il Regno, per tenderci l’un l’altro la mano, per renderci misericordiosi come il Cristo, come il Padre.