Dieci minuti con se stessi – argomento: “SENZA FINESTRE”

29 Nov

Dieci minuti con se stessi – argomento: “SENZA FINESTRE”

L’argomento di oggi

SENZA FINESTRE

In queste stanze buie dove passo /giornate soffocanti, io brancolo / in cerca di finestre – se mai una si aprisse / a mia consolazione -. Ma non ci sono finestre / o sarò io che non le so trovare. /Meglio così, forse. Può darsi/che la luce mi porti altro tormento. / E poi chissà mai quante cose nuove ci rivelerebbero!

Konstantinos Kavafis

La riflessione di oggi

Nella sua patria d’origine fu sempre tenuto sotto «sorveglianza» sociale e culturale, sia per la sua nascita e residenza ad Alessandria d’Egitto, sia per la sua omosessualità dichiarata, sia per la scarsità della sua produzione, centellinata quasi a fatica. Eppure, Konstantinos Kavafis (1863-1933), con le sue 154 poesie, è uno dei massimi poeti neoellenici contemporanei, al quale abbiamo attinto con questa citazione desunta dalla raccolta 55 poesie. Le stanze buie dell’alloggio alessandrino, in cui il poeta trascorre le sue giornate solitarie, si trasformano in un simbolo esistenziale austero e fin drammatico.

A tentoni egli tocca le pareti alla ricerca di una finestra che si apra sulla luce e sulle novità del mondo. Mai però le sue mani riescono a scoprire un’apertura, e forse è meglio così. Perché la luce può abbagliare oppure costringerlo a vedere la sua miseria, aumentando il tormento interiore, o ancora spingerlo a scoprire aspetti e proposte nuove della vita che là, fuori, si muovono e si offrono. È, questa, una parabola della vicenda personale di molti, chiusi nel loro bozzolo, prigionieri di una sorta di autismo spirituale. Non vogliono finestre, anche se sembrano cercarle, perché esse col loro fascio di luce costringerebbero a mutar vita, a impegnarsi, ad affacciarsi e, così, a intrecciare il difficile eppur necessario dialogo della comunione, del confronto, dell’amore.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori