I DOMENICA di QUARESIMA
«DAI SASSI EMERGE LA VITA:
CREDIAMO ALL’AMORE!»
I DOMENICA
di QUARESIMA
Colore VIOLA (anno B)
CANTO DEL VANGELO (Mt 4,4)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria .
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VANGELO (Mc 1,12-15)
Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli .
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Parola del Signore
Lode a te o Cristo
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COMMENTO (di P. ERMES RONCHI)
Dopo il battesimo nell’acqua de Giordano, lo Spirito spinge Gesù nel deserto: giardino di pietre, nuovo spettrale giardino dell’Eden, dove Gesù vince il distorto sguardo sulle cose (le tentazioni) e ci aiuta a seminare occhi nuovi sulla vita.
“Che sogno quello della vita: e sopra quale abisso di pietre”. (Miguel de Unamuno).
Il deserto e il regno, la sterilità e la fioritura, la morte e la vita: i versetti di Marco dipingono nella prima pagina del suo vangelo i paesaggi del cuore dell’uomo.
Gesù inizia dal deserto: dalla sete, dalla solitudine, dall’angoscia delle interminabili notti. Sceglie di entrare da subito nel paesaggio della nostra fatica di vivere.
Ci sta quaranta giorni, un tempo lungo e simbolico. Si fa umanità lungo le piste aride delle nostre faticose traversate.
In questo luogo di morte Gesù gioca la partita decisiva, questione di vita o di morte. Il Messia è tentato di tradire la sua missione per l’uomo: preferire il suo successo personale alla guarigione della nostra umanità.
Resiste, e in quei quaranta giorni la pietraia intorno a lui si popola. Dai sassi emerge la vita. Una fioritura di creature selvatiche, sbucate da chissà dove, e presenze lucenti di angeli a rischiarare le notti.
Da quando Gesù lo ha abitato, non c’è più deserto che non sia benedetto da Dio, dove non lampeggino frammenti scintillanti di regno.
Il regno di Dio è simile a un deserto che germoglia vita, un rimettere al mondo persone disgregate e ferite. Un’energia trasformatrice risanante cova tra le pietre di ogni nostra tristezza, come una buona notizia: Dio è vicino convertitevi e credete nel Vangelo. Credete nell’amore.
All’inizio di Quaresima, come ai tornanti della vita, queste parole non sono una imposizione, ma una promessa. Perché ciò che converte il cuore dell’uomo è sempre una promessa di più gioia, un sogno di più vita. Che Gesù racchiude dentro la primavera di una parola nuova, la parola generatrice di tutto il suo messaggio: il regno di Dio è vicino.
Il Regno di Dio è il mondo nuovo come Dio lo sogna, e si è fatto vicino perchè Dio è venuto ad abitare, con amore, il nostro deserto.
Gesù non viene per denunciare, ma per annunciare, viene come il messaggero di una novità promettente. Il suo annuncio è un “sì”, e non un “no”: è possibile per tutti vivere meglio, vivere una vita buona bella beata come la sua.
Per raggiungerla non basta lo sforzo, devi prima conoscere la bellezza di ciò che sta succedendo, la grandezza di un dono che viene da fuori di noi. E questo dono è Dio stesso, che è vicino, che è dentro di te, mite e possente energia, dentro il mondo come seme, come vita nuova nel grembo di una donna. E il suo scopo è farti diventare il meglio di ciò che puoi diventare.