Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA GALLERIA OSCURA”

13 Ott

Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA GALLERIA OSCURA”

L’argomento di oggi

OLTRE LA GALLERIA OSCURA

È cattiva la gente che non ha provato il dolore… Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno.

Carlo Cassola

La riflessione di oggi

Mara conosce tutta la gamma delle sofferenze di una fase storica tormentata com’è quella immediatamente successiva alla fine del fascismo e della Seconda guerra mondiale, ma anche quella di un grande amore arduo e torturato com’è la sua passione per Bube, un ex partigiano inquieto, timido e impulsivo. Alla fine abbraccerà il coraggio di averlo per sé solo in incontri fuggevoli, essendo egli condannato all’ergastolo per un duplice omicidio. Chi ha letto La ragazza di Bube, il romanzo che nel 1960 rese famoso lo scrittore Carlo Cassola, comprenderà come ben s’adattano a quella donna le frasi che vi abbiamo attinto. Il dolore è una grande e costosa lezione che trasforma l’esistenza. Neanche la persona superficiale e fatua, quando passa attraverso la galleria oscura della prova e bagna l’anima nelle lacrime, ne esce indenne.

Certo, si può anche superare quel tunnel con la disperazione o con una deformazione mentale o una devastazione morale. Ma nella maggior parte dei casi la sofferenza è una potente e severa maestra di vita che trasfigura la persona. Già l’antico tragico greco Eschilo, nel suo Agamennone, affermava in modo lapidario: «La saggezza si conquista attraverso la sofferenza». È come uno shock, una scossa traumatica che spezza la sonnolenza dello spirito. Cassola, però, punta a un altro esito: chi ha vissuto il dolore nella sua carne e nel cuore non è più capace di volere e di fare male, cioè di far soffrire un altro. C’è una verità in questo, anche se non assoluta, ed è così che dobbiamo considerare, come fa Mara, la prova una sorta di misteriosa grazia da non demeritare, ma da vivere con audacia e senza viltà. Una grazia che brilla nel cristianesimo di una luce unica attraverso la sofferenza di Dio.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)