Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’ABITUDINE”

25 Nov

Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’ABITUDINE”

L’argomento di oggi

L’ABITUDINE

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia mai la marcia, chi non osa mai rischiare o cambiare il colore dei suoi vestiti, chi non parla mai a chi non conosce.

Pablo Neruda, Martha Medeiros

La riflessione di oggi

Scherzava (ma non troppo) Honoré de Balzac quando scriveva in uno dei suoi romanzi più noti, Il cugino Pons (1847): «Nessuno osa dire addio a un’abitudine. Molti suicidi si sono fermati sulla soglia della morte per il ricordo del caffè dove andavano tutte le sere a fare la loro partita di domino». E a proposito di caffè, un altro autore francese, di poco posteriore a Balzac, Georges Courteline, aggiungeva: «Si cambia più facilmente religione che il caffè». L’abitudine è una rete che avviluppa mente, cuore, mani, rendendoci alla fine schiavi e inerti. È ciò che ribadirebbe il poeta cileno Pablo Neruda (1904-73) nel testo che sopra abbiamo citato e gli è stato attribuito, anche se pare che l’autrice fosse in realtà Martha Medeiros.

Stessi percorsi, stessi ritmi, stesso colore, stesse persone: è una litania che rende grigia la vita e che impedisce il fremito della ricerca, della novità e del rischio. Certo, la frenesia del cambiamento a tutti i costi è una sindrome altrettanto pericolosa, ma lo è anche la routine che diventa dipendenza. Non per nulla la realtà morale fondamentale delle religioni è la conversione, che presuppone appunto un mutare strada, un invertire la rotta di una deriva, un «cambiare mentalità», come dice il termine greco evangelico metánoia, usato proprio per indicare una simile svolta spirituale. Significativa è l’ultima frase di Neruda: non si deve temere di dialogare neanche con chi ci è estraneo. L’incontro dei volti diversi è principio di arricchimento interiore, è sorgente di novità e di solidarietà.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)