Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’ORECCHIO DI DIO E DELL’UOMO”

17 Ago

Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’ORECCHIO DI DIO E DELL’UOMO”

L’argomento di oggi

L’ORECCHIO DI DIO E DELL’UOMO

Il grido del povero sale fino a Dio, ma purtroppo non arriva alle orecchie dell’uomo.

Hugues-Félicité Robert de Lamennais

La riflessione di oggi

Non è solo in questi giorni di vacanze, è anche nel normale svol­gersi della vita cittadina che il povero riesce a perturbare con la sua stessa presenza e la sua mano tesa la nostra quiete. Nella Bibbia si ri­pete spesso che «il grido del povero sale a Dio» ma ha ragione anche Hugues-Félicité Robert de Lamennais, affermato scrittore francese dell’Ottocento, divenuto sacerdote come il fratello che l’aveva ripor­tato alla fede. Da allora egli si era dedicato alla teologia ma anche all’impegno etico, come si nota nell’appello che abbiamo sopra cita­to. Se Dio ascolta, l’uomo invece fa il sordo quando lo si provoca alla generosità. Il libro biblico dei Proverbi è, al riguardo, piuttosto minac­cioso: «Chi chiude l’orecchio al grido del povero, invocherà a sua vol­ta e non otterrà risposta» (21,13).

Forse oggi siamo comodamente seduti in un ristorante che s’affac­cia sul mare; è ormai ferragosto col suo solito trionfo di consumi e di­vertimenti. Certo, anche Gesù amava i banchetti e il buon vino, se è vero che si è attirato l’accusa di essere «un mangione e un beone». Il sereno godimento dei beni terreni è legittimo, tant’è vero che la tra­dizione giudaica era convinta che Dio ci giudicherà anche sui pia­ceri leciti non goduti. Ma ciò che è iniquo è avere l’orecchio chiuso, ostruito volutamente dai rumori più sguaiati, e l’occhio cupido sul proprio benessere per evitare di incrociare una domanda di aiuto o di condividere una parte del molto che abbiamo. Diceva la legge bibli­ca: «Se in mezzo a te ci sarà un fratello bisognoso, non indurire il tuo cuore e non chiudere la tua mano! » (Deuteronomio 15,7).

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori