Dieci minuti con noi stessi – argomento: “LE PORZIONI DEI POVERI”

08 Gen

Dieci minuti con noi stessi – argomento: “LE PORZIONI DEI POVERI”

L’argomento di oggi

LE PORZIONI DEI POVERI

La gente santifica le feste: i ricchi sedendosi a tavola, i poveri digiunando.

SYDNEY G. SMITH

La riflessione di oggi

Le feste natalizie con l’Epifania si avviano alloro epilogo. In tutte le religioni il far festa comprende anche un aspetto conviviale che è espressione della comunione tra anima e corpo e delle persone tra loro. Nella Bibbia, al termine della lettura della Legge davanti al popolo ebraico riunito alla Porta delle Acque di Gerusalemme, il sacerdote Esdra e il governatore Neemia così esortano il popolo commosso e pentito per le proprie colpe: «Questo giorno è consacrato al Signore, non fate lutto e non piangete … Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che non hanno nulla di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate perché la gioia del Signore è la nostra forza!» (Neemia 8,9-10).

Significativo è quell’appello a «mandare porzioni» ai poveri, perché tutti, e non solo i benestanti, possano festeggiare. Purtroppo spesso, anche tra i cristiani, l’egoismo e il quieto vivere hanno il sopravvento e, con la scusa che non si può pensare a tutti né sfamare ogni misero della terra, ci si mette a tavola senza remore (le abbuffate sono, infatti, il solito tema dei servizi televisivi natalizi). A ricordarci il digiuno dei poveri durante le feste è la battuta sopra citata del poeta scozzese (ma nato nel 1915 in Nuova Zelanda) Sydney G. Smith, morto nel 1975. Certo, la nostra piccola rinuncia, il gesto modesto è solo una goccia nell’oceano della miseria di tante persone. Ma è proprio di gocce che è fatto anche il mare del bene e della generosità: se nessuno facesse mancare la sua goccia, esso sazierebbe l’immensa distesa arida della povertà.

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori