Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA SMEMORATEZZA”
LA SMEMORATEZZA
Tre sono le cose che dimentico spesso: le date, i nomi e la terza … Ahimè non me la ricordo!
ITALO SVEVO
L’argomento di oggi
Questo motto piuttosto sarcastico è assegnato a una delle grandi figure letterarie del Novecento, Italo Svevo, il famoso autore della Coscienza di Zeno (1923). Se devo essere sincero, io mi colloco proprio all’antipodo dello scrittore triestino, avendo avuto in sorte una memoria fortissima, così disponibile da avermi probabilmente disabilitato a usare il computer con tutte le sue mirabolanti memorie. C’è, tuttavia, una fortuna anche nella smemoratezza: se è vero che ti impaccia nella vita quotidiana, essa però cancella dalla mente e dalla coscienza tante cose inutili e tanti affanni, anche se rimane vero quello che il pensatore francese del Seicento La Rochefoucauld osservava con ironia nelle sue Massime: «Perché dobbiamo avere abbastanza memoria da ricordare fin nei minimi particolari quello che ci è capitato, e non ne abbiamo mai per ricordare quante volte lo abbiamo raccontato alla stessa persona?».
Si sa che, ad esempio, gli anziani hanno una memoria «telescopica» che rievoca il passato remoto e annulla quello recente, rendendoli così capaci di affliggerti con storie ormai sepolte, narrate senza posa. Detto questo, però, non dobbiamo dimenticare che esiste una smemoratezza pericolosa e spesso sottilmente voluta. Ne siamo testimoni in questo tempo e in questa società che hanno cancellato il loro glorioso passato non solo cristiano e che hanno tagliato le radici spirituali e culturali, facendo avvizzire menti e coscienze, tenute in vita artificiosamente con terapie d’urto fatte di banalità televisive, di vacuità, di chiacchiere. Proprio per questo è necessario combattere, a partire dalla scuola, questa smemoratezza artefatta che ci sta disseccando lo spirito e riducendo a scorze vuote, colmate solo di prodotti commerciali e di reality show.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori