Dieci minuti con se stessi – argomento: “AVER TORTO”

26 Apr

Dieci minuti con se stessi – argomento: “AVER TORTO”

L’argomento di oggi

AVER TORTO

Un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di confessare di aver avuto torto: è, infatti, un po’ come dire – in altri termini – che oggi egli è più saggio di quanto non lo fosse ieri.

Jonathan Swift

La riflessione di oggi

Così consigliava Jonathan Swift (1667-1745), il celebre autore dei Viaggi di Gulliver (1726), in un suo scritto minore intitolato Pensieri su vari argomenti. E il suo monito merita attenzione perché il riconoscere un errore personale è un atto di per sé dovuto, eppure è tanto difficile da compiere. In agguato, infatti, c’è sempre l’orgoglio che si leva imperioso e che spinge fino al ridicolo nel tentativo di autogiustificarsi sempre e comunque. I dittatori, come è noto, «hanno sempre ragione», con sprezzo della ragione stessa. Ma pure noi, nel nostro piccolo, sentiamo forte il desiderio di autodifesa anche quando la nostra causa è disperata. C’è, però, un’ulteriore considerazione da fare, di impronta piuttosto realistica.

La esprime un altro grande scrittore, Manzoni, nei suoi Promessi Sposi: «La ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte sia soltanto dell’una o dell’altro». Questa osservazione ci invita alla sobrietà anche quando siamo effettivamente nella ragione: annientare, sia pure metaforicamente, l’avversario non è mai corretto perché la pienezza e la perfezione assoluta non sono mai appannaggio della natura umana che rimane limitata. Il dialogo nasce appunto dalla consapevolezza che il possesso totale ed esclusivo della verità è di Dio e, quindi, diventa importante il confronto. Questo naturalmente non significa che il vero in sé non esista e sia solo soggettivo: esso è, però, distribuito – sia pure in forme e misure differenti – fra tanti. In conclusione, potremmo dire che riconoscere talora il proprio torto significa indirettamente ammettere che la verità esiste e che altre volte è proprio dalla nostra parte.

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori