Dieci minuti con se stessi – argomento: “TRA FRATELLI”

08 Mag

Dieci minuti con se stessi – argomento: “TRA FRATELLI”

L’argomento di oggi

TRA FRATELLI

Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse e non ci scriviamo spesso. Quando ci incontriamo, possiamo essere, l’uno contro l’altro, indifferenti o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia.

Natalia Ginzburg

La riflessione di oggi

Mi confessava tempo fa una persona anziana: «Io e mia moglie in una giornata ci scambieremo sì e no venti parole, eppure è come se ci parlassimo tutto il giorno». È ciò che illustrava Natalia Ginzburg (1916-1991) nella sua opera più nota, Lessico famigliare (1963), parlando della sua esperienza coi fratelli nel brano che sopra ho citato. Ci sono, infatti, relazioni che sono simili a una brace sulla quale si stende il velo della cenere del tempo, della distanza, delle preoccupazioni personali. Eppure la brace non è spenta, può sempre tornare a sfavillare. C’è una grande carica nell’«implicito», quando gli affetti sono profondi e autentici.

Non servono le smancerie, la ripetizione ossessiva, l’esplicitazione ostentata; basta solo un intreccio degli sguardi, il tocco di una mano, il balenare di un sorriso. Questa felice situazione è raggiunta, però, solo quando c’è una base vera, un vincolo simile a quello che mi faceva intuire la coppia di anziani che ho sopra evocato. Ed è forse ciò che manca alla società contemporanea che vuole costruire legami in fretta, affidandosi solo a ciò che si vede in superficie, che si tocca sulla pelle, che si misura in emozioni forti e immediate. Il sentimento genuino è invece delicato, sboccia come un fiore, ha bisogno di poche ma intense parole. Parole che rimangono anche nei silenzi e che dicono un amore o un’amicizia o una fraternità destinati a non morire mai.

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori