Dieci minuti con se stessi – argomento: “DUE METRI DI TERRENO”

24 Giu

Dieci minuti con se stessi – argomento: “DUE METRI DI TERRENO”

L’argomento di oggi

DUE METRI DI TERRENO

Ognuno vive dentro ai suoi egoismi, vestiti di sofismi, e ognuno costruisce il suo sistema di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali, scordando che poi infine tutti avremo due metri di terreno.

Francesco Guccini

La riflessione di oggi

Nel periodo estivo e solare che ora ci apprestiamo a vivere possono suonare stridenti questi versi. Eppure le parole del cantautore modenese Francesco Guccini, tratte dalla Canzone di notte n. 2, contenuta nel disco Via Paolo Fabbri 43 del 1976, hanno una loro potenza malinconica e severa. Ha ragione chi mi ha inviato un giorno questi versi (che sono quasi uno spunto da esame di coscienza) nel rimandare a una celebre parabola dell’evangelista Luca: essa ha al centro un ricco insensato che accumula senza posa e nel silenzio notturno sente quella voce gelida: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?» (Luca 12,20).

Eppure, ecco – anche da parte di molti cristiani che pure dovrebbero credere in una pienezza di vita che va oltre i «due metri di terreno» del camposanto – una rincorsa sfrenata alle cose, una tutela a spada tratta del proprio egoismo, una visiera calata come maschera a celare le ipocrisie, un rosario di rancori e di piccinerie, un orizzonte ristretto nel quale ci si rinserra ignorando ciò che sta al di là, cioè gli altri e il mondo. Il richiamo della morte può risuonare come iettatorio e invece è una delle poche verità o certezze che stanno davanti a noi, ma dalle quali ritraiamo lo sguardo. Non aggrappiamoci, allora, al tesoro delle cose che periscono, ma facciamo respirare in noi l’aria dello Spirito di amore che ha in sé un seme di eternità e di luce.

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori