Dieci minuti con se stessi – argomento: “IN NOME DI TUTTI”
IN NOME DI TUTTI
Ed ecco, ho capito che la più bella preghiera non dovrebbe essere detta a mio nome, ma in nome di tutti. Forse io sono stato creato per scoprire le parole e la musica di una preghiera; ma noi la reciteremo tutti insieme.
Patrice de La Tour du Pin
La riflessione di oggi
S’intitola Salmo XIV ed è opera di un poeta francese profondamente segnato dalla spiritualità, Patrice de La Tour du Pin (1944-1974). Egli fu attratto dalla mistica medievale e volle comporre alcuni «Salmi» personali come quello da noi citato in qualche suo verso. Ho voluto proporre queste parole nella solennità squisitamente ecclesiale dei Ss. Pietro e Paolo che il calendario ha proposto l’altro giorno. Infatti il poeta marca con insistenza un aspetto della preghiera, in passato non sempre tutelato, quello della dimensione comunitaria. Anche i salmisti biblici pregano immergendosi costantemente nell’alone del popolo di Dio, tant’è vero che anche quando usano l’«io» lo fanno quasi in modo collettivo, dando voce a sofferenze o a speranze comuni.
La società contemporanea ci ha abituati a un individualismo esasperato che nasce da paure reali o fittizie e che ha nella porta blindata il suo emblema. La liturgia, invece, è per eccellenza – come dice il termine di origine greca – «opera del popolo» intero che rinsalda i suoi vincoli di amore proprio nel momento in cui si rivolge al comune Padre divino. La stessa parola «Chiesa» in greco rimanda alla «convocazione» di una assemblea che ascolta e prega insieme e san Paolo ha scelto proprio l’idea di un corpo unitario, pur nella sua molteplicità, per definirla in modo radicale e profondo. Riscopriamo, allora, la capacità di ritrovarci insieme, ciascuno coi propri doni e le proprie miserie, per parlare a Dio «in nome di tutti» con «un cuor solo e un’anima sola» (Atti 4,32).
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori