FESTA dei patroni santi BARTOLOMEO e STEFANO

11 Set

FESTA dei patroni santi BARTOLOMEO e STEFANO

«ESSERE SANTI PER IL REGNO DI DIO, CIVILTÀ dell’AMORE!»
            

DOMENICA XXIV del Tempo Ordinario

Anno C   Colore liturgico ROSSO

FESTA DEI PATRONI  SANTI BARTOLOMEO E STEFANO

 

LITURGIA DELLA PAROLA

COLLETTA

Confermaci nella fede, o Padre,
perché aderiamo a Cristo, tuo Figlio,
con l’entusiasmo sincero dei santi Bartolomeo e Stefano,
e per loro intercessione
fa’ che la tua Chiesa si riveli al mondo
come sacramento di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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PRIMA LETTURA (Ap 21, 9-14)
Sui basamenti sono i nomi dei dodici apostoli dell’Agnello

Dal libro dell’Apocalisse

L’Angelo si rivolse a me e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.

Parola di Dio

Rendiamo grazie a Dio

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SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)

R/ Benedetto il Signore, gloria del suo popolo

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R/
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Manifestino agli uomini i tuoi prodigi

e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione. R/

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Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano,

a quanti lo cercano con cuore sincero. R/

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SECONDA LETTURA (At 6,8-10; 7,54-59)
Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.

Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilìcia e dell’Asia, a disputare con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. All’udirlo fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. 

Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».  Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì.

Parola di Dio

Rendiamo grazie a Dio

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CANTO DEL VANGELO (Lc 10,23.20)

Alleluia, alleluia.
Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete;

rallegratevi, dice il Signore,

i vostri nomi sono scritti nei cieli.
Alleluia.

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VANGELO (Gv 1,45-51)
Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazareth». Natanaèle esclamò: «Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».

Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».

Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».

Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».

Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».
Poi disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

 

Parola del Signore

Lode a te o Cristo

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COMMENTO 

«Siate santi, come io sono santo».

Siate santi, siate uomini giusti, miti, misericordiosi, umili, sinceri, uomini che rispondono al male con il bene e allontanano da sé ogni forma di violenza, … fatevi guidare da questo spirito, che è lo Spirito che ha dato vita all’Universo.

È la proposta che la Scrittura fa alla nostra libertà.

Proposta fatta a partire dalla realtà di vita di ognuno: dal proprio temperamento, carattere, capacità “innate” o acquisite, stato di vita, professione …

In ogni circostanza e condizione siamo liberi di scegliere di vivere la vita per servirla con e per amore, che, in qualche modo, richiede sempre di rinunciare a noi stessi, ai nostri egoismi e interessi di parte,

o … scegliere di viverla per possederla, dominarla, sfruttarla in ogni modo a proprio vantaggio a scapito degli altri, generando disordini, ingiustizie, violenze.

Abbiamo bisogno di un aiuto che viene dall’alto, che ci indichi una nuova Gerusalemme verso cui dirigere le nostre scelte, come ci dice il brano dell’Apocalisse. 

Stefano, negli Atti degli Apostoli è descritto come un uomo pieno di fede e di Spirito di Dio. La comunità dei discepoli di Cristo, chiede a lui e ad altri di fare un servizio di assistenza alle famiglie delle vedove. Il servizio, fatto con uno spirito di gratuità e partecipazione provoca gelosia in alcuni gruppi di fedeli della sinagoga. Lo accusano di parlar male della sinagoga e che Gesù la distruggerà. In realtà, davanti al sommo sacerdote, Stefano sostiene che Dio abita nel cuore degli uomini e non nei luoghi da loro costruiti. Conta il dono di sé agli altri prima di riti. Per questo viene ucciso.

Di Bartolomeo o Natanaèle, il vangelo ci racconta il cammino interiore. Un uomo che cercava nelle Scritture come la vita, spesso così ambigua e ingiusta, potesse avere un senso. Quando l’amico Filippo gli dice di aver incontrato il Messia annunciato dai profeti, Bartolomeo che era di Cana, un villaggio vicino a Nazareth, lo snobba: “Niente di buono può venire da Nazareth”.

E tuttavia si lascia convincere e incontra e stabilisce una relazione personale con Gesù.

Nel brano che oggi leggiamo, l’incontro sembra l’episodio di un momento. In realtà, con questo episodio Giovanni riassume il cammino e l’esperienza della vita di Natanaèle, ed è anche metafora di ciò che può accadere a chi cerca con sincerità il senso del vivere umano ed entra in relazione con l’esperienza e l’insegnamento di Cristo. 

«Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità» dice Gesù vedendo Natanaèle venirgli incontro. In qualche modo aveva già notato il cammino interiore di quest’uomo e gli rimanda ciò che di buono riconosce in lui.

E Natanaèle, esperto di Scrittura, riconosce in Gesù la figura del Messia, del Figlio di Dio, proprio in questo saper leggere e conoscere nell’intimo il cuore dell’uomo.

 Di rimando, Gesù lo incoraggia a non fermarsi nel suo cammino di ricerca di ciò che è vero perché lo Spirito “gradisce la sincerità nell’intimo e nel segreto del cuore insegna la sapienza”.

Due percorsi d’umanità da valutare bene quelli di Stefano e Bartolomeo. Per trovare noi stessi il nostro percorso.