Dieci minuti con se stessi – argomento: “POESIA ENIGMATICA”
POESIA ENIGMATICA
La natura non è altro che una poesia enigmatica.
Michel de Montaigne
La riflessione di oggi
Eccoci ancora una volta davanti all’autunno. Sì, è vero che le stagioni non sono più come quelle di una volta e le ragioni ci vengono costantemente spiegate; tuttavia è indubbio che il flusso della natura, anche se con ritmi diversi, procede e replica le sue fasi fondamentali. C’è, però, sempre nel creato ma anche in noi stessi (appunto la natura umana) qualcosa di indecifrabile, proprio come osserva il celebre pensatore cinquecentesco francese Michel de Montaigne nella frase che ho desunto dai suoi Saggi, un’opera spesso ospitata nelle nostre meditazioni. La stessa Bibbia era convinta che «i cieli narrano la gloria di Dio» (Salmo 19) e che «dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l’autore» (Sapienza 13,5).
Eppure c’è sempre qualcosa di enigmatico che ci impaurisce o ci sconcerta e la stessa armonia che si può scoprire nel creato non necessariamente rivela a tutti il suo autore, tant’è vero che ci sono scienziati credenti e atei. Pascal, altro grande pensatore francese, nei suoi Pensieri andava oltre e di fronte alla bellezza e alla stravaganza del creato dichiarava: «La natura ha delle perfezioni per mostrare che è l’immagine di Dio, ma ha anche dei difetti per mostrare che ne è solo l’immagine». Ecco, dunque, l’atteggiamento giusto da tenere: da un lato, essere in contemplazione della creazione nelle sue mirabili manifestazioni, nella sua funzione «materna», nella sua potenza, ma anche non adorarla come una realtà divina e intangibile. Rispettarla e amarla nel suo mistero e al tempo stesso conoscerla, «coltivarla e custodirla» (Genesi 2,15).
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori