Dieci minuti con se stessi – argomento: “LE PREGHIERE SVELATE”

14 Ott

Dieci minuti con se stessi – argomento: “LE PREGHIERE SVELATE”

L’argomento del giorno

LE PREGHIERE SVELATE

Poche persone oserebbero esporre al mondo le preghiere che rivolgono a Dio onnipotente.

Montaigne

La riflessione di oggi

Solo Dio sa quante preghiere sincere o ipocrite, genuine o interessate, generose o egoiste salgono ogni giorno dai vari templi o dal segreto dei cuori. Dovremmo dire: «per fortuna», perché, se si dovessero pubblicare, molte di quelle invocazioni rivelerebbero tanti aspetti meschini di noi stessi. L’uomo, infatti, non è solo ciò che mangia, ma anche ciò che pensa e prega. Con una punta di sarcasmo il famoso scrittore moralista cinquecentesco Montaigne nei suoi Saggi ci sbatte in faccia questa verità. Ci aggrappiamo talvolta a Dio solo per tamponare le nostre falle, perché ci faccia stare bene, per superare un esame, e forse anche perché colpisca un nostro avversario.

Intendiamoci bene: la preghiera può anche esprimere la nostra umanità con la sua fragilità; è legittimo domandare «il pane quotidiano» così come è la Bibbia stessa, nel Salterio, a permettere lo sfogo dello sdegno nell’invocazione, l’esplosione di un’amarezza che ci rode affidandola al Dio della giustizia e non alla nostra vendetta. Ma guai a ridurre l’orazione solo a una sorta di assicurazione o a una petizione rivolta a un’agenzia di collocamento. Lo scrittore russo ottocentesco Ivan Turgenev in un suo testo intitolato appunto Preghiera, pur esagerando, colpiva nel segno quando scriveva: «Per qualunque cosa uno preghi, prega sempre per un miracolo. Ogni preghiera si riduce a questa: Buon Dio, concedimi che due più due non faccia quattro». Cristo, invece, ci ammoniva: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta» (Matteo 6,33).

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori