Dieci minuti con se stessi – argomento: “DIRE GRAZIE”

05 Set

Dieci minuti con se stessi – argomento: “DIRE GRAZIE”

L’argomento di oggi

DIRE GRAZIE

Ti ringraziamo, o Signore, per questo luogo nel quale dimoriamo, per l’amore che ci tiene insieme, per la pace che oggi ci è accordata, per la speranza con la quale aspettiamo il domani, per la salute, il lavoro, il cibo, il cielo chiaro che riempiono la nostra vita di piacere.

Robert Louis Stevenson

La riflessione di oggi

Questa è una delle Quattordici preghiere di Robert Louis Stevenson (1850-94), il geniale inventore dell’Isola del tesoro e di personaggi divenuti celebri come il dottor Jekyll e il signor Hyde. Egli fa sfilare davanti ai nostri occhi le realtà semplici della vita: la casa, la famiglia, la pace, l’attesa, la salute, il lavoro, la natura. Solo quando viene a mancare una di esse, noi ci accorgiamo della loro importanza e sentiamo che la nostra esistenza viene quasi lacerata. Basta solo un esempio, che ai nostri giorni acquista un suo peso drammatico: il lavoro viene meno e in una famiglia piomba la paura e tutto sembra incrinarsi.

Ma l’osservazione che vorrei fare è un’altra e si fissa sul verbo d’apertura, «ringraziamo». È curioso che nello stesso libro biblico delle preghiere, il Salterio, le suppliche e i lamenti siano quasi un terzo dei 150 Salmi, mentre i ringraziamenti siano solo una decina. Quando si è in difficoltà, si prega; superato l’ostacolo, si dimentica il dono e il fiore della gratitudine non riesce ad attecchire. Questo è vero anche a livello di relazioni umane. Il dire grazie dovrebbe essere un atteggiamento costante anche nelle piccole cose. Un proverbio arabo ricorda che «l’aria è una realtà ovvia, ma guai a non respirarla!», È questo un modo per ammonirci che esistono componenti semplici e quotidiane dell’essere e della vita che sono preziose, come l’aria, la luce, l’acqua, ma l’assuefazione non ce le fa sentire più come un dono vitale di cui ringraziare il Creatore.

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori