Dieci minuti con se stessi – argomento: “SPENNARE L’OCA”

20 Set

Dieci minuti con se stessi – argomento: “SPENNARE L’OCA”

L’argomento di oggi

SPENNARE L’OCA

L’arte della tassazione consiste nello spennare l’oca in modo da ottenere il maggior numero possibile di piume col minor numero possibile di strilli.

Jean-Baptiste Colbert

La riflessione di oggi

Sprezzante e arrogante per temperamento, così illustrava la politica fiscale Jean-Baptiste Colbert (1619-83), a capo dell’amministrazione statale col Re Sole, Luigi XlV. È ovvio che l’imposizione delle tasse sia un’operazione irritante sia per i politici sia per i cittadini, anche se per ragioni diverse. Vorremmo, però, con senso civico, fare due considerazioni. Bisogna essere severi contro i furbi – gli italiani in questo senso sono purtroppo maestri -, cultori dell’evasione e dell’elusione fiscale. È necessario ricordare che si tratta di un atto immorale oltre che asociale. Non dimentichiamo che Cristo non solo paga la tassa al tempio (Matteo 17,24-27), ma formula anche quel famoso principio del «dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio» (Matteo 22,21). E tra i suoi discepoli sceglie pure un funzionario delle imposte, Levi-Matteo.

Inoltre bisognerebbe leggere e meditare il paragrafo della Lettera ai Romani (13,1-7) in cui Paolo insiste sulla questione fiscale come dovere morale del cristiano. Eppure si trattava dell’erario imperiale di Nerone. «Per questo dovete pagare i tributi: coloro che si dedicano a questo ufficio sono funzionari di Dio. Rendete, dunque, a ciascuno il dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse, le tasse». Detto questo con fermezza, si devono però subito condannare quei gestori della cosa pubblica che sprecano risorse, se le accaparrano, le gestiscono in modo inetto, si lasciano corrompere, creando un altro malcostume italiano (anche se non esclusivo). È, dunque, necessario il ritorno a un’etica politica e sociale, oltre che alla consapevolezza del cristiano che l’evasione fiscale è un peccato e non un’astuzia.

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori