Dieci minuti con se stessi – argomento: “QUATTRO OCCHI”

18 Dic

Dieci minuti con se stessi – argomento: “QUATTRO OCCHI”

L’argomento di oggi

QUATTRO OCCHI

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.

Eugenio Montale

La riflessione di oggi

È il nostro Eugenio Montale, in questi versi così dolci scritti in memoria della moglie, a ricordarci quanto sia importante un amore vero. Si cammina insieme, anche su scale pericolose, ma è l’altro che ti dà sicurezza, anche se i suoi occhi sono più appannati dei tuoi. Ciò che conta, infatti, non è la vista fisica ma lo sguardo del cuore. La scena dei due coniugi anziani che reciprocamente si sostengono lungo il pendio del tramonto ci fa pensare per contrasto a tante coppie fatte di persone che ormai sono sole e indifferenti l’una all’altra oppure a chi non ha più nessuno al mondo.

Questi giorni che ci conducono al Natale e i successivi sono i più impietosi nel rivelare il dramma di famiglie lacerate o di solitudini dimenticate. Simone Weil ci ha lasciato sull’amicizia e sull’amore una meditazione «trinitaria», pur essendo la scrittrice di fede ebraica: «L’amore puro è un’immagine dell’amore perfetto e originario della Trinità, essenza stessa di Dio. È impossibile che due esseri umani siano uno eppure sappiano rispettare la distanza che li separa: questo, invece, accade se Dio è presente in ciascuno di loro». Dio, infatti, e uno, eppure è una trinità di persone ed è l’amore che le unisce, perché la divinità è amore, come ha insegnato san Giovanni. L’amore umano autentico è, allora, una grazia da implorare, un dono divino da invocare ed è una realtà delicata da custodire. Diceva Kafka all’amico Gustav Janouch: «Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità».

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori