Dieci minuti con se stessi – argomento: “ZITTI!”
L’argomento di oggi
ZITTI!
È difficile vivere con gli uomini perché è assai difficile farli stare in silenzio.
Friedrich W. Nietzsche
La riflessione di oggi
Basta solo attraversare il centro delle città e raccogliere frammenti di discorsi in questi giorni di attesa del Natale per capire cosa significhi il chiasso e il frastuono: è una via di alienazione che riempie di vuoto le menti. Proprio per questo è difficile dar torto al filosofo ottocentesco Friedrich W. Nietzsche e alla sua ironia nei confronti della chiacchiera. Il vaniloquio filtrato dai cellulari, il baccano notturno, lo strepito delle discoteche, gli schiamazzi delle strade fanno venire il desiderio che si compia quanto si annuncia nell’Apocalisse: «Si fece silenzio nel cielo per circa mezz’ora» (8,1). È come se risuonasse un poderoso «Zitti!», così da bloccare ogni trambusto e sproloquio per almeno mezz’ora.
Quanto è difficile far stare in silenzio le persone, anche quando sono in chiesa, e non solo perché pure lì qualche frase scappa col vicino, ma anche perché un flusso continuo di sante verbosità e di canti più o meno strascicati riduce al minimo gli spazi di silenzio. Dice la Bibbia: «Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo rapido corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo alla terra» (Sapienza 18,14-15). Certo, l’autore sacro pensava alla parola divina che avrebbe colpito gli oppressori egizi, ma la tradizione cristiana ha riletto il passo in chiave natalizia. E allora, ricordiamoci in questi giorni di costruire un’oasi di silenzio, anche meno di mezz’ora, per essere accanto agli altri e a Dio non nel fragore, bensì nella quiete, così da cogliere quella che il profeta Elia sentì sul monte Horeb, cioè «una voce di silenzio sottile» (1 Re 19,12), la misteriosa voce divina.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori