II DOMENICA DI NATALE

05 Gen

II DOMENICA DI NATALE

«RIPARTIRE DA DIO!»

II DOMENICA DI NATALE

Anno C

Colore liturgico BIANCO

 

LITURGIA DELLA PAROLA

COLLETTA

Dio onnipotente ed eterno,
luce dei credenti,
riempi della tua gloria il mondo intero,
e rivelati a tutti i popoli
nello splendore della tua luce.
Per il nostro Signore Gesù̀ Cristo …

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PRIMA LETTURA (Sir 24,1-4.12-16)
La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto

Dal libro del Siracide

La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora».

Parola di Dio

Rendiamo grazie a Dio
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SALMO RESPONSORIALE (Sal 147)

R/ Il Verbo si è fatto carne e ha preso la sua dimora in mezzo a noi

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R/
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Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce. R/
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Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.  R/
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SECONDA LETTURA (Ef 1,3-6.15-18)
Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.

Parola di Dio/Rendiamo grazie a Dio

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CANTO AL VANGELO (1 Tim 3,16)

Alleluia, alleluia.

Gloria a te, o Cristo, annunciato a tutte le genti;
gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.

Alleluia.

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VANGELO (Gv 1,1-18) forma breve.

 Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Parola del Signore

Lode a te o Cristo

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COMMENTO al VANGELO don Roberto Seregni

«RIPARTIRE DA DIO!»

Rieccoci, cari amici! Abbiamo salutato il vecchio anno e un nuovo anno si è aperto davanti ai nostri passi. Ho vissuto la notte di San Silvestro con i giovani pregando e cantando per la pace, Allo scoccare della mezzanotte eravamo in cattedrale per celebrare l’Eucaristia e mi è venuto spontaneo ripensare al nostro cammino di Avvento, a quella Parola più dolce del miele e più forte di una martellata, che ci ha accompagnato a contemplare il Dio inatteso e stupefacente che si fa uno di noi.
Oggi la liturgia ci riporta con occhi sgranati davanti allo spettacolo di questo Dio fragile che si affaccia nel mondo con la carne mortale di un bimbo indifeso e illuminato dal sorriso di una donna. Che follia d’amore questo Dio che viene ad abitare in mezzo a noi e condivide la debolezza e la fragilità della carne con gli uomini di ogni tempo e di ogni luogo!
L’altro giorno un papà mi ha detto: “Proprio belli questi giorni, si ha un po’ di tempo per sé, , per leggere qualche pagina di Vangelo, per pregare… Ma poi si riparte e tutto ricomincia come prima…”.

Lo so che è difficile, lo sento difficile anche per me!

Ma il Natale che abbiamo celebrato, quel bambino, quel Messia che abbiamo accolto, dovrebbe portarci a (ri)scoprire che ogni frammento del nostro vivere – anche il più insignificante al nostro miope giudizio – è inzuppato della presenza trasformante di Dio. Ogni spazio e ogni luogo delle nostre giornate è tempo per incontrarlo, è un’occasione per gustare la Sua presenza. La nostra vita di ogni giorno, la nostra umana quotidianità – quella in cui Dio sceglie di abitare – è il luogo e il tempo per scoprirlo vicino. (Più di quanto si possa immaginare…)
La sua presenza si nasconde tra le pratiche da sistemare sopra la scrivania, nello straccio umido della casalinga, nella mano callosa e robusta del falegname, nelle pareti di un ospedale conosciuto ormai come le proprie tasche, nelle verifiche da correggere… E’ qui che Lui si lascia scoprire e amare. E’ qui che Dio si fa compagno di cammino.

Conosco uomini e donne che potrebbero parlare per ore della mistica dei fornelli, della spiritualità del trattore, della preghiera metropolitana e della contemplazione fra il bucato e il ferro da stiro!
In questo nuovo anno ripartiamo da Dio, da quel Dio che abita e riempie di senso e forza la nostra quotidianità. Buona settimana!