Introduciamo il percorso di approfondimento sul tema della riforma dei Vicariati provando a descrivere i principali elementi che lo caratterizzano.
La descrizione appare magari un poco asciutta ma certo può aiutarci a introdurre anche solo alcuni termini e prefigurazioni che poi potranno essere approfondite in sede di incontri, consigli pastorali parrocchiali o vicariali.
Anzitutto il nuovo vicariato è un ambito territoriale connotato da coerenza geografica e storica, da significatività sociale e culturale, dalle Parrocchie, dalle comunità di vita consacrata e dalle aggregazioni laicali. Destinato a suscitare e coltivare dimensioni di collaborazione tra soggetti ecclesiali nella prospettiva di forma di incontro, rapporto, dialogo e sinergia con soggetti istituzionali, sociali e culturali, i suoi compiti sono: promuovere il rapporto tra comunità cristiana e territorio a partire dai 5 ambiti di vita del convegno ecclesiale di Verona, proporre iniziative qualificate di formazione per laici e ed operatori pastorali, suscitare e promuovere la corresponsabilità dei laici, particolarmente negli ambiti di Verona e favorire convergenze pastorali legate al territorio. Lo strumento di coordinamento del Vicariato sarà il consiglio vicariale.
La sua composizione prevede:
il Vicario territoriale,
Un rappresentante laico per Parrocchia rappresentante ciascuno di un’area tematica: LAVORO, CITTADINANZA, RELAZIONI AFFETTI, EDUCAZIONE-TRADITIO, FRAGILITA’,
un rappresentante presbitero per ogni fraternità,
un rappresentante della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali,
un rappresentante della vita consacrata e un segretario part-time.
I suoi compiti sono: perseguire le finalità del Vicariato Territoriale, organizzare i componenti, le convocazioni, le proposte e le iniziative nella prospettiva dei 5 ambiti di vita del convegno ecclesiale di Verona, individuare 5 coordinatori laici per i 5 ambiti di vita, ricercare e coltivare rapporti con i soggetti istituzionali, sociali e culturali per ambito di vita, in vista di sinergie significative, proporre iniziative formative qualificate di formazione per laici e operatori pastorali nei diversi ambiti di vita.
Assieme al consiglio vicariale è pensata la giunta presbiterale composta dal Vicario Territoriale e i moderatori delle Fraternità Presbiterali.
I suoi compiti saranno quelli di approfondire dal punto di vista presbiterale le questioni pastorali affrontate dal Consiglio, rappresentare il collegamento tra Consiglio Vicariale e Fraternità Presbiterale, condividere prospettive e problemi ad alimentare esperienze delle Fraternità Presbiterali.
Particolare attenzione va data alla figura del Vicario Territoriale che rappresenta il Vescovo in quel territorio; i suoi compiti sono: far perseguire le finalità e i compiti del Vicariato e dei suoi organismi, presiedere il Consiglio Pastorale Vicariale e la Giunta Presbiterale e redigerne l’ordine del giorno, esercitare le funzioni di controllo, a nome del Vescovo, sulle diverse dimensioni della vita ecclesiale delle parrocchie che insistono sul Vicariato Territoriale.
Attorno a questa idea si stanno muovendo molti spazi di confronto e incontro sia a livello diocesano che a livello vicariale o parrocchiale al fine di poter condividere, confrontarsi, individuare nodi critici che meritano una particolare attenzione da mantenere, perché proprio attraverso molteplici punti di vista si possa affinare la forma migliore per vivere questa forma nuova di essere Chiesa in relazione ed a servizio del territorio.