ASCENSIONE DEL SIGNORE
Colore liturgico BIANCO (anno C)
“VERSO IL CIELO …”
CANTO DEL VANGELO (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore,
ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.
VANGELO (Lc 24,46-53)
Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Parola del Signore
Lode a te o Cristo
COMMENTO di don Roberto Seregni
Una mattina di questa settimana sono rimasto col naso all’insù. Scrutavo il cielo e ripensavo a Betania, a quell’ultimo saluto, a quella benedizione, a quello stacco verso il cielo che Luca ci racconta nelle ultime righe del suo Vangelo.
Come ogni anno, mi lascio stupire da questo brano dell’Ascensione.
Penso che la sua non è una fuga, ma un ritorno. Il Figlio ritorna al Padre. Il Risorto entra nella comunione della Trinità.
Ogni anno ci penso e ci ripenso: questa festa è davvero sconvolgente! L’umanità di Gesù, trasfigurata dalla resurrezione, entra nella comunione della Trinità!
Ci pensate? Gesù ritorna al Padre e si porta dietro tutta la nostra umanità!
Sì, hai capito bene! Il Risorto torna al Padre con il suo corpo trafitto e trasfigurato, porta in Dio tutte le luci e le ombre della nostra umanità.
Niente di ciò che è umano è lontano dallo sguardo del Padre.
Lui sa la tua fatica davanti a quel bivio, Lui sa la tua gioia per l’amore ritrovato, Lui sa la tua delusione per quel tradimento, Lui conosce le tue lacrime ogni volta che passi davanti a quel letto vuoto, Lui sa il subbuglio del tuo cuore, Lui sa la fatica della distanza, Lui sa la gioia e lo slancio di questa nuova scelta di vita, Lui sa…
Che Dio stupendo ci ha rivelato Gesù e che missione impegnativa ci affida prima di salire al cielo! Il Suo Volto, sottratto alla vista con l’ascensione, deve essere reso presente dal volto della chiesa missionaria! L’annuncio a tutte le genti non è un optional della rivelazione di Gesù. Luca compone una triade fondamentale: “il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati” (vv. 46-47). Morte, resurrezione e missione sono eventi incatenati dalla rivelazione.
Mi fermo. Rileggo tutto e mi riaffaccio alla finestra. Invoco lo Spirito perché anche le nostre comunità brillino nel mondo con la luce e la freschezza del Risorto.
Invoco lo Spirito del Risorto, perché abbiamo davvero bisogno del suo soffio potente per superare le nevrosi pastorali che spesso ci appesantiscono, per ritrovare la carica profetica dell’annuncio del Vangelo, per mettere al centro l’essenziale, per testimoniare che il Risorto è vivo in mezzo a noi, per avere il coraggio di allontanarci dalla riva, smettere di sgambettare dove si tocca e prendere il largo sulla sua Parola.
Invoco lo Spirito perché la Chiesa – questa Chiesa – sia trasparenza del Risorto. In attesa della Pentecoste, buona settimana a tutti!