BATTESIMO DI GESÙ

08 Gen

BATTESIMO DI GESÙ

Colore liturgico BIANCO (anno A)

 “IN FILA CON I PECCATORI …”

 CANTO DEL VANGELO  (Mc 9,9)

Alleluia, alleluia.
Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».

Alleluia.

 VANGELO (Mt 3,13-17)
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo

COMMENTO di don Roberto Seregni

È passato Natale, Capodanno, l’Epifania. È periodo di gelo. Le strade, i marciapiedi possono diventare lastre di ghiaccio. Pericolosissimo.
Scivolare è facile, per strada e nella fede.
Scivolare è facile, smettere di cercare, seguire l’esempio sedentario di Erode e snobbare il cammino coraggioso dei magi.
Scivolare è facile, dimenticare quel bambino nella grotta di Betlemme e riappropriarsi di una immagine “ammuffita” di Dio.
Bellissimo il Natale, certo.
Ma poi, si sa, l’Epifania le feste le porta via.
E si riparte. Scuola, lavoro, impegni, scadenze, agende surriscaldate…
A che è servito tutto questo? Solo una bella pausa per riprendere un po’ il fiato? Una sosta romantica ai piedi della culla del piccolo Gesù?
E poi?
E poi quel bimbo è diventato un uomo. Dopo trent’anni di nascondimento nel silenzio di Nazareth, Matteo ce lo presenta adulto sul fiume Giordano.
È la scena del Battesimo che ci conferma e chiarisce di più l’identità di Dio, che abbiamo scoperto a Natale.
Non è un Dio dominatore chi sceglie di nascere in una stalla; non è un Dio che disprezza i limiti e le fragilità umane colui che decide di mettersi in fila con i peccatori come fa Gesù al Giordano. Anzi!
Che cosa vuole suggerirci allora l’evangelista Matteo?
Vuole suggerirci di seguire le vicende e, semmai, di arrivare a riporre la nostra fede in questo Figlio dell’Uomo che è il Figlio amato nel quale Dio si è compiaciuto.
È il Figlio che si accompagna ai nostri mali, alle nostre incapacità, al nostro peccato non per disprezzarci, ma per aprirci di nuovo il cielo e rinnovarci con lo Spirito di Dio, che al Giordano è sceso su di lui.
Coraggio allora, cari amici! Seguiamo i suoi passi; sarà luce alla nostra vita!?