Dieci minuti con se stessi – argomento: “ALZA LA TESTA!”
ALZA LA TESTA!
Svegliati, lettore, svegliati! Alza la testa dalla tua scrivania, dalle scartoffie, dal computer, dalle presse, dalle merci della tua bottega. Spegni l’assordante fracasso dei televisori… E ascolta le parole di un antico ribelle: «Il mio animo va sempre più fremendo quando penso al genere di vita che ci aspetta se non ci rivendichiamo da noi la libertà».
Massimo Fini
La riflessione di oggi
L’ira, come si sa, è un vizio capitale. Ma lo sdegno è una virtù, tant’è vero che Cristo stesso non esita a impugnare la frusta di cordicelle contro i mercanti nel tempio e quella fatta di parole nelle sue denunce contro le ingiustizie e le ipocrisie (si legga il capitolo 23 del Vangelo di Matteo). La capacità di indignarci viene risvegliata da queste parole di un giornalista e scrittore che può essere discusso nelle sue accuse, ma al quale non si possono negare passione e sincerità. Parlo di Massimo Fini, dalla cui raccolta di articoli intitolata Senz’anima ho tratto lo spunto per una riflessione semplice e necessaria.
L’«antico ribelle» a cui egli rimanda è il protagonista della Congiura di Catilina dello scrittore latino Sallustio. Siamo nel I secolo a.C. e la prosa tagliente e scultorea mette in guardia contro l’appiattimento dell’opinione pubblica che si adatta a un consenso becero, senza coscienza e critica. Le teste diventano simili a giunchi che si curvano al passaggio del vento della propaganda e al predominio del potere pronto a diffondere i suoi luoghi comuni e i suoi messaggi espliciti o subliminali. Ha ragione Fini: bisogna alzare la testa dal proprio interesse immediato, snebbiare la mente dalla chiacchiera televisiva, liberare l’anima dalle banalità che la narcotizzano e ritrovare la coscienza, il pensiero serio e fondato, la morale coerente. Scrive ancora il giornalista: «Più dell’orrore mi fa orrore il nulla».
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori