Dieci minuti con se stessi – argomento: “ANTIPATICI”

15 Set

Dieci minuti con se stessi – argomento: “ANTIPATICI”

L’argomento di oggi

ANTIPATICI

Non voglio che la gente sia troppo simpatica: questo mi risparmia il disturbo di volerle molto bene.

Jane Austen

La riflessione di oggi

Questa considerazione è desunta da una lettera della scrittrice inglese Jane Austen (1775-1817), sì, quella di Orgoglio e pregiudizio, un romanzo in passato molto letto come ritratto di una società colta nella complessità delle sue relazioni, divenuto anche un vecchio film americano (1940) e riproposto in una nuova pellicola nel 2005 con la regia dell’inglese Joe Wright. L’idea è interessante: che la gente sia antipatica ci dispensa dal dover intessere rapporti con essa. È una sorta di alibi per poter ignorare il prossimo. Bisogna riconoscere che ci sono persone che operano attivamente per rendersi insopportabili e crearsi attorno una cortina di isolamento. Detto questo, si deve però richiamare a noi stessi – se siamo cristiani – il celebre monito evangelico. Esso è un’applicazione del principio arduo dell’amare anche il nemico: «Se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? .. E se date il saluto solo ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?» (Matteo 5,46-47).

Ma c’è anche un’altra considerazione più umana da fare: la simpatia o l’antipatia sono contagiose. Allora, se voglio mutare il clima avvelenato delle relazioni, devo reagire in modo antitetico, non adeguandomi a quell’atmosfera perversa. Per spiegare questo atteggiamento ricorrerò anch’io a uno scrittore inglese, William M. Thackeray (1811-63), a cui lascio la conclusione: «Il mondo è come uno specchio che a ciascuno restituisce la sua immagine: fategli il broncio e vi guarderà male, ridete di lui e con lui, e sarà per voi un gioviale e cortese compagno» (nel romanzo La fiera delle vanità).

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori