Dieci minuti con se stessi – argomento: “ATTORI, AUTO E CALCIATORI”

28 Apr

Dieci minuti con se stessi – argomento: “ATTORI, AUTO E CALCIATORI”

L’argomento di oggi

ATTORI, AUTO E CALCIATORI

Ci sono difetti che sembrano oggi concepiti già nel ventre delle madri: parlo dell’infatuazione per gli attori, per le auto e i calciatori. Quanto tempo può concedere agli studi un animo assediato e preso da questi pensieri? E dove troviamo un giovane che parli di qualcos’altro a casa sua? E se entriamo in una scuola, che altri discorsi possiamo sentire tra i ragazzi? Persino i maestri non parlano d’altro!

Liberamente tratto da Publio Cornelio Tacito

La riflessione di oggi

I lettori diranno: ecco un’altra pur giusta ma scontata lamentela sulla superficialità dei nostri giorni! E, invece, c’è una sorpresa: io ho sostituito tre parole – attori, auto e calciatori -a un testo desunto nientemeno che da Tacito, I-II secolo d.C., nel dialogo De oratoribus. Solo che lo storico romano, al posto della triade da me sostituita, proponeva l’equivalente di allora: «istrioni, cavalli e gladiatori». Questo prova almeno due cose. Da un lato, l’importanza di leggere i classici e i testi fondanti della nostra civiltà, a partire dalla Bibbia: essi non hanno tempo e non cessano mai di insegnare e ammonire.

D’altro lato, viene spontanea la riflessione sulla costante debolezza della creatura umana. La storia «non è magistra di niente che ci riguardi» scriveva Montale. Essa si ripete e l’umanità continua a inciampare negli stessi errori, per cui «la storia è come una galleria di quadri con pochi originali e molte copie», come ironizzava un famoso storico francese dell’Ottocento, de Tocqueville. Eppure non ci si deve stancare di ribadire che l’uomo è libero e può andare controcorrente. Ha energie interiori e non soltanto la forza fisica per invertire la rotta, per abbattere certi idoli, per strappare le catene dei vizi, per non accodarsi alla massa, per ribellarsi alla tromba della moda e dell’opinione dominante. Le religioni dovrebbero essere una spina nel fianco che non fa tacere la coscienza e richiama ai veri valori.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)