Dieci minuti con se stessi – argomento: “COLORE, OCCHIO, ANIMA”
COLORE, OCCHIO, ANIMA
Il colore è un mezzo per esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è come il tasto, l’occhio è il martelletto che colpisce, l’anima è lo strumento dalle mille corde.
Vasilij V. Kandinskij
La riflessione di oggi
Questa immagine fonde insieme visione e suono, pittura e musica, ma il suo scopo ultimo è quello di intrecciare arte e spiritualità, raggiungendo l’anima. Il simbolo è evidentemente quello del pianoforte, uno strumento meccanico che genera, però, armonia trascendente. Tutti gli elementi sono necessari e si uniscono per dare un risultato che li supera. Così è per la pittura: il colore è un impasto naturale o chimico, c’è una tecnica pittorica da seguire, la tela o il supporto materiale sono indispensabili, ma alla fine l’esito sboccia dall’anima dell’artista e colpisce l’anima del fruitore. Costui, a sua volta, segue un’operazione fisica attraverso il suo occhio, ma non solo per vedere, bensì anche per contemplare, raggiungendo un’esperienza superiore.
A ricordarci tutto questo è un famoso pittore russo, Vasilij V. Kandinskij (1866-1944) nel suo saggio Della spiritualità dell’arte. Noi ci accontentiamo ora di suggerire solo una modestissima considerazione. L’Italia è un paese colmo di musei e di opere d’arte, ma purtroppo ospita un popolo distratto e spesso volgare che non riesce neppure nella scuola a insegnare l’amore genuino per l’arte e la musica (basti solo seguire una scolaresca in un museo, e io ne so qualcosa, avendo per anni diretto la Pinacoteca Ambrosiana di Milano). L’artista non rappresenta il visibile: sarebbe banale come un pittore della domenica. Egli ci invita a scoprire nel visibile l’Invisibile. Aveva ragione lo scrittore Karl Kraus: «Arte è ciò che il mondo diventerà, non ciò che il mondo è». Per questo, essa non si ferma mai ai nostri occhi, ma mira all’anima.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori