Dieci minuti con se stessi – argomento: “COMMENTI VIVENTI”
L’argomento di oggi
COMMENTI VIVENTI
Un commento al Vangelo non si deve scrivere ma vivere. E ci sono molti più commenti viventi al Vangelo di quanto possa sembrare a prima vista.
Ferdinand Ebner
La riflessione di oggi
Propongo queste parole del filosofo austriaco Ferdinand Ebner (1882-1931), prima ateo e poi fervido credente, con qualche imbarazzo, avendo alle spalle una non piccola valanga di pagine di commenti biblici. Un imbarazzo che dovrebbe colpire anche i predicatori che intessono esposizioni, spiegazioni, applicazioni sui testi biblici della liturgia. Già un ateo rimasto tale come il filosofo tedesco Friedrich W. Nietzsche accusava in questi termini i cristiani: «Se la buona novella della vostra Bibbia fosse anche scritta sul vostro volto, non avreste bisogno di insistere così ostinatamente perché si creda all’autorità di questo libro: le vostre opere, le vostre azioni dovrebbero rendere quasi superflua la Bibbia perché voi stessi dovreste continuamente costituire la Bibbia nuova».
Ebner, però, apre uno squarcio a cui affacciarsi: per le strade del mondo non ci sono solo visi pallidi di indifferenza o arrossati dall’egoismo; camminano tanti «commenti viventi al Vangelo», giovani e anziani, fedeli e persone che credono di non credere ma conducono un’esistenza specchiata e generosa. Ogni giorno li incontriamo e sono quelli – come scriveva ancora Ebner – che hanno abbattuto tra loro e gli altri e Dio «la muraglia cinese del proprio io». Mi piace, allora, finire con un augurio: che sia possibile anche per noi incidere sulla nostra tomba l’epigrafe che volle per sé questo filosofo: «Qui giace il resto mortale di una vita umana nella cui grande oscurità ha brillato la luce della vita e in questa luce ha compreso che Dio è amore».
(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)