Dieci minuti con se stessi – argomento: “DIVERTIMENTO”
L’argomento di oggi
DIVERTIMENTO
Per farsi un’idea della miseria dei nostri connazionali, basta dare un’occhiata a come si divertono.
George Eliot
La riflessione di oggi
Siamo in una delle cosiddette giornate da «bollino rosso» per gli spostamenti autostradali. È una sorta di liturgia che stancamente, ma pertinacemente, si ripete ogni anno. Dare un giudizio altezzoso su queste migrazioni forzate è impietoso, perché la vita urbana contemporanea è effettivamente un «sistema concentrazionario» dal quale è comprensibile evadere. Tuttavia, non si può ignorare il fatto che la meta a cui è destinato questo flusso veicolare e umano è una riedizione in altra scala dello stesso sistema rumoroso, vociante e consumistico. Con questo pensiero un po’ banale e scontato ho ricercato un appunto che tempo fa avevo messo da parte, ascoltando quanto mi diceva la figlia di miei amici che stava preparando la tesi di laurea sul romanzo Felix Holt, il radicale (1866) di un’autrice inglese ottocentesca che assunse lo pseudonimo maschile di George Eliot.
A quanto mi raccontava quella giovane, lo sguardo di questa scrittrice si posava soprattutto sul mondo provinciale britannico, sulle sue piccole manie e miserie, ma pure sul suo colore e calore. La frase che ho citato, però, mi sembra adattarsi anche all’Italia di oggi e forse a tante altre nazioni. Il divertimento che si ha in una vacanza o in una discoteca o su un campo di calcio ha connotati così sguaiati, da rivelare più miseria che allegria. L’eccesso di godimento nella sfrenatezza del sesso, della droga, l’ottundimento mentale nel fracasso, la violenza negli stadi non possono più essere rubricati sotto la categoria «divertimento». Questi tipi di svago meritano il giudizio severo di un altro inglese, il poeta settecentesco Alexander Pope: «Il divertimento è la felicità di coloro che non sanno pensare»!
(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)