Dieci minuti con se stessi – argomento: “I NOSTRI DIRITTI E GLI ALTRUI DOVERI”

16 Giu

Dieci minuti con se stessi – argomento: “I NOSTRI DIRITTI E GLI ALTRUI DOVERI”

L’argomento di oggi

I NOSTRI DIRITTI E GLI ALTRUI DOVERI

La morale, che dovrebbe essere lo studio e la pratica dei diritti e dei doveri, finisce per diventare lo studio dei doveri altrui verso di noi.

AUGUST STRINDBERG

La riflessione di oggi

Sua madre era una cameriera e il drammaturgo August Strindberg (1849-1912) ne era rimasto sempre così umiliato e complessato da aver intitolato la sua autobiografia Il figlio della serva. Da quel libro estraiamo la citazione sopra proposta. La frase, sferzante, ha un indubbio fondamento di verità. Noi siamo inflessibili giudici della moralità altrui, soprattutto quando i vizi del prossimo colpiscono i nostri diritti. Quando, invece, dobbiamo giudicare noi stessi. L’oggettività della morale lascia spazio a un metro molto allentato che può essere tirato come più ci aggrada.

Vorrei porre l’accento sulla definizione che Strindberg dà della morale: essa è «studio e pratica dei diritti e dei doveri». Si noti la duplicità: non basta la definizione e il riconoscimento di ciò che è bene e di ciò che è male, del giusto e dell’ingiusto, del vero e del falso. La morale è esercizio vitale e personale. Inoltre i contenuti dell’etica riguardano sia i diritti sia i doveri. Facile è premere il pedale sui primi; essi, però, hanno necessariamente un’altra faccia che è quella appunto dei doveri ed è solo nell’equilibrio di entrambi i volti che la morale ha senso ed è autentica. Ritorniamo così al punto di partenza ironico di Strindberg: non si possono scaricare tutti i doveri sugli altri per tutelare i nostri diritti. Sarcasticamente lo scrittore Oscar Wilde notava che «la moralità è l’atteggiamento che adottiamo verso le persone che ci sono antipatiche»!

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori