Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL BAMBINO”

03 Feb

Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL BAMBINO”

L’argomento di oggi

IL BAMBINO

Quando nasce un bambino, è segno che Dio non si è ancora stancato dell’umanità.

Rabindranath Tagore

La riflessione di oggi

Sicuramente avrete letto o ascoltato altre volte questa frase molto suggestiva. A scriverla è stato un poeta indiano popolarissimo in Occidente, Rabindranath Tagore (1861-1941). Mi è ritornata in mente un giorno mentre prendevo tra le braccia una neonata, figlia di una giovane coppia di cui avevo celebrato le nozze. Lo stupore che genera la creatura umana nella sua complessità fisica ma soprattutto nel suo mistero interiore non può essere facilmente spazzato via con la supponenza di chi riduce tutto a un meccanismo biologico. «Nell’istante in cui presi tra le braccia mio figlio provai un lontano riflesso di quella ineffabile sublime beatitudine che dovette colmare il Creatore il sesto giorno quando egli vide la sua opera imperfetta pur tuttavia compiuta».

Così confessava il protagonista del noto romanzo La cripta dei cappuccini (1938) di Joseph Roth (1894-1939), e continuava: «Pur piccola, bruttina e rossastra fosse la creatura tra le mie braccia, da essa emanava una forza invincibile». È la forza della vita ma è anche un’epifania di Dio stesso, se è vero che l’uomo è l’«immagine», la statua più simile al Creatore che si possa concepire. Tagore ci ricorda che la potenza creatrice della coppia che genera è espressione della costante fiducia che Dio ha nei confronti dell’umanità, nonostante tutte le delusioni. La scelta divina di avere un interlocutore libero com’è l’uomo, avvenuta alle origini, continua ogni volta che sulla terra nasce un figlio, «fatto poco meno di un Dio, coronato di gloria e di onore» (Salmo 8,6).

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori