Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL CASO E IL CAOS”
L’argomento di oggi
IL CASO E IL CAOS
Caos: vocabolo col quale indichiamo un ordine che non riusciamo a comprendere o a decifrare.
Henry Miller
La riflessione di oggi
Molti sono convinti che il caso non esista, ma sia soltanto la confessione della nostra impotenza a esaurire la conoscenza piena di tutto l’essere. Voltaire nel suo Dizionario filosofico affermava che «ciò che noi chiamiamo caso non è e non può essere altro che la causa ignota di un effetto noto». Per i credenti spesso dietro questo termine, «caso», si cela il mistero dell’azione divina. Questa riflessione si associa spontaneamente alla definizione di «caos» che ci offre uno scrittore fieramente avverso al cristianesimo e alla sua visione della realtà, l’americano Henry Miller (1891-1980). Egli era convinto che sotto la superficie apparentemente casuale e caotica della realtà si annidasse un senso misterioso e profondo che sfugge alla nostra analisi. Non vogliamo né possiamo esaminare ora il modo con cui la scienza affronta il caso e il caos (che, per altro, non sono sinonimi a livello scientifico) né criticare il celebre saggio Il caso e la necessità che il biochimico francese Jacques Monod pubblicò nel 1970 e che ora è giustamente accantonato.
Tentiamo, invece, di proporre una riflessione molto più semplice e immediata. Noi navighiamo in un universo di misteri che la scienza cerca di decifrare sciogliendo alcuni piccoli nodi, mentre le religioni e le filosofie si sforzano di intuirli nel loro significato globale. Si è soliti dire che la scienza si cura di spiegare la «scena» della realtà, i fenomeni che in essa si presentano, mentre la teologia si dedica alla ricerca del «fondamento» e, quindi, ha come oggetto del suo vaglio il significato profondo dell’essere e dell’esistere. In questa prospettiva entrambe devono rispettarsi e rispettare i propri campi di investigazione; l’una e l’altra risultano alla fine necessarie nella mente di chi vuol esplorare e indagare la complessità dell’orizzonte in cui siamo immersi.
(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)