Dieci minuti con se stessi – argomento: “IL GIOVANE VIANDANTE”
IL GIOVANE VIANDANTE
L’esempio degli antenati è come una bisaccia per il giovane viandante. Aforisma egiziano
La riflessione di oggi
«Vista dai giovani la vita è un avvenire infinitamente lungo; vista dai vecchi è un passato molto breve». Due punti di vista antitetici, entrambi con una loro verità, anche se – proprio perché ormai sono anziano – penso abbiano più ragione i vecchi. A proporci questa considerazione è il filosofo tedesco dell’Ottocento Arthur Schopenhauer, nei suoi Aforismi sulla saggezza del vivere: forse, nel suo pessimismo, era convinto che entrambi avessero torto perché la vita, lunga o breve che appaia, è sempre un peso da portare. Al filosofo noi, invece, abbiamo accostato oggi una ben diversa riflessione riguardante sempre vecchi e giovani. Essa riflette l’antica sapienza egiziana e parla di un’eredità che non è quella materiale per cui spesso ci si accapiglia tra figli. Per il lascito di insegnamenti, di esempi, di valori non ci si batte con la stessa foga. Eppure, come ben dice il proverbio sopra citato, è questa la bisaccia colma che il giovane dovrebbe portare con sé sulla strada della vita. Qualche spirito malizioso potrebbe obiettare: in questa epoca di padri assenti è mai possibile che la bisaccia riceva qualcosa? E i figli sono forse pronti ad aprire la loro moderna pochette per accogliere cose che considerano ammuffite e retrive? Nonostante questo, noi continuiamo a sperare che ci siano anziani che hanno qualcosa da dire e da dare di vero, giusto e bello e che ci siano ragazzi non rimbambiti da miti illusori ma sensibili a voci diverse dalle loro. Aveva ragione il vecchio Cicerone quando nel suo De senectute scriveva: «Come mi piace il giovane che ha in sé qualcosa di vecchio, così mi piace il vecchio che ha in sé qualcosa di giovane».
(Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori)