Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA BARCHETTA DI DIO”
LA BARCHETTA DI DIO
Laggiù all’orizzonte sulle acque amare, deserte, naviga certe sere Dio con una sua barchetta, invisibile passerà accanto a te che nuoti disperato e ti toccherà con la sua mano.
Dino Buzzati
La riflessione di oggi
È un rimpianto che mi è sempre rimasto: anche per ragioni cronologiche (è morto nel 1972), non sono riuscito a conoscere personalmente Dino Buzzati, uno scrittore che ho tanto amato e, con me, credo non pochi lettori (e non solo per il suo Deserto dei Tartari … ). Lo voglio ora far parlare attraverso queste sue righe che trovo citate nel suggestivo ritratto spirituale e umano che Lucia Bellaspiga ha delineato nel volume dal titolo buzzatiano emblematico, Dio che non esisti ti prego. Delicata eppur intensa è l’immagine della barchetta di Dio.
Egli, nonostante le folgori del Sinai e la tempesta di Giona o il diluvio di Noè, non ama né le corazzate né i transatlantici che, al loro passaggio, sconvolgono le acque e affogano chi si trova sulla loro rotta. Dio ama le piccole imbarcazioni dei pescatori di lago che lievemente trapassano di onda in onda: se c’è un uomo in acqua che è in difficoltà, lo possono accostare agevolmente, prenderlo per mano e issarlo a bordo. Forse era questo il Dio che Buzzati sperava di incontrare e che avrà scoperto oltre l’estuario della sua vita terrena. Il Dio che stende la mano per toccarti e far rifiorire la speranza. Proprio come cantava il re Davide, quando si sentiva naufrago tra onde tempestose: «Il Signore stese la mano dall’alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque, mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene» (Salmo 18,17.20).
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori