Dieci minuti con se stessi – argomento: “LA FURBIZIA E GLI ITALIANI”
LA FURBIZIA E GLI ITALIANI
L’italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all’ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l’italiano in generale ha della furbizia stessa.
Giuseppe Prezzolini
La riflessione di oggi
«L’acume o astuzia è la perfezione della ragione, mentre la furbizia è una specie di istinto che porta a cercare solo il proprio interesse o benessere». Così scriveva agli inizi del Settecento il fondatore dello «Spectator», considerato come il primo giornale letterario, Joseph Addison. Mi pare che questa distinzione tra acume e furbizia tenga bene, anche perché da un lato spiega il famoso detto di Cristo: «Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe» (Matteo 10,16). D’altro lato, però, giustifica pure l’aspra e realistica denuncia che Giuseppe Prezzolini, morto centenario a Lugano nel 1982, ha incastonato nel suo sarcastico Codice della vita italiana e che ho riservato alla nostra quotidiana riflessione (in questo caso direi: al nostro esame di coscienza).
La furbizia è, in pratica, l’ingegnosità votata all’egoismo e al tornaconto personale; è la sagacia consacrata alla malizia e alla scaltrezza; è anche il trucco o la truffa destinata all’inganno e al raggiro della persona ingenua. Non so se noi italiani primeggiamo in questo; è, però, vero che esaltiamo i furbi e la platea immensa e sostanzialmente rispettata degli evasori fiscali ne è una prova inoppugnabile. A questo punto concludiamo, invece, con un elogio dell’accortezza che è l’altra faccia luminosa della furbizia. Molto spesso, infatti, i vizi nascono dalla degenerazione di una virtù: non per nulla, anche in natura, dall’unica base del carbonio si possono avere sia il carbone sia il diamante. L’abilità nel sapersi liberare dai nodi troppo stretti e districarsi nei grovigli più fitti delle situazioni complesse può essere segno di sapienza e di lungimiranza. In questa luce un pizzico di acutezza e capacità creativa diventa prezioso per vivere con serenità.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori