Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’APATIA”
L’argomento di oggiL’APATIA
Il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei stare seduto per ore a guardarlo.
Jerome Klapka Jerome
La riflessione di oggi
«Eravamo in tre e lavoravamo come un sol uomo. Cioè due di noi poltrivano sempre». Questa battuta del comico americano Groucho Marx fa il paio con quella che abbiamo sopra proposto e che è presente nel delizioso romanzo Tre uomini in barca (1889) dello scrittore inglese Jerome Klapka Jerome. Parliamo di lavoro proprio oggi, quando si cala idealmente la serranda sul mese tradizionalmente riservato alle ferie e si riaprono i cancelli delle fabbriche. Non vogliamo, però, imbarcarci a toccare un tema «pesante», che ha spesso ai nostri giorni risvolti drammatici, segnati dall’incubo della disoccupazione. Ci fermeremo, molto più lievemente, sull’antipodo dell’operosità che il lavoro comporta, ossia su uno dei vizi capitali, la pigrizia o inerzia. L’italiano più nobile usa il termine «accidia», che deriva dal greco akedia e significa una noncuranza, una trascuratezza un po’ scoraggiata e triste.
Si ha, così, quella che l’antica tradizione ascetica considerava come un grave rischio spirituale. È, infatti, quella mollezza anche fisica che rivela un allentamento dell’anima la quale rinuncia all’ascesa erta e severa della virtù e si abbandona alla valle quieta e ombreggiata dell’indifferenza, della mediocrità, della piattezza. È, questa, una sorta di diagnosi anche dell’apatia della società moderna che, dopo essere passata attraverso frenesie ed eccessi, piomba nell’abulia, nella svogliatezza e fin nella nausea o nella noia (è significativo che questi due ultimi vocaboli abbiano dato il titolo ad altrettanti romanzi emblematici della crisi del Novecento, rispettivamente di Sartre e Moravia). Siamo ben lontani dal «dolce far niente»; è, invece, un gorgo grigio che attira e spegne gli aneliti dell’anima. Vale, allora, il monito paolino: «Svegliatevi dal sonno… La notte è avanzata e il giorno è vicino!» (Romani 13,11-12).
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori