Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’INFINITAMENTE MEDIO”
L’INFINITAMENTE MEDIO
Stanco dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande, lo scienziato si dedicò all’infinitamente medio.
Ennio Flaiano
La riflessione di oggi
Così, con l’incisività e l’ironia che lo contraddistinguevano, nel suo Diario notturno Ennio Flaiano definiva un atteggiamento diffuso. È passato da allora mezzo secolo, ma il comportamento che questo autore stigmatizzava negli scienziati è, in realtà, divenuto lo stemma della nostra società. Il piccolo, soprattutto se microscopico, richiede occhi acuti, attenzione vigile, finezza d’analisi; il grande esige rispetto, genera ammirazione, conduce all’umiltà. Il medio, al contrario, non provoca né impegno né meraviglia perché è al nostro livello e ci rende quieti, soddisfatti e persino autosufficienti. Infatti, la linea media esclude la ricerca di ciò che brilla in alto o è nascosto nella profondità; ci culla nella linearità, nell’immediato e si trasforma progressivamente nella mediocrità che è la degenerazione della «medietà».
La mediocrità, infatti, non è necessariamente la via di mezzo raggiunta con fatica; non è l’equilibrio che cerca di contemperare le diverse esigenze; non è neppure la mezza età, quando la gioventù è passata ma non è ancora arrivata la vecchiaia e si hanno rimpianti ma non sono ancora spente le speranze. Essere mediocri è, invece, una sorta di piattezza, di anonimato, persino di inettitudine che invita a non «esagerare», a «non cercare rogne» e, sotto questa scusa, riduce al grigio, a cuocere nel proprio brodo, senza fremiti e sussulti. È, purtroppo, un’attitudine di vita che conquista anche coloro che ne dovrebbero essere i più lontani, cioè i giovani. Spesso trascinano la loro esistenza senza mai guardare in alto alle cose grandi e senza puntare neppure alle realtà piccole che esigono pazienza e rigore. Diradare la nebbia della mediocrità è, quindi, un impegno che tutti dovrebbero sentire, se vogliono vivere in pienezza.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori