Dieci minuti con se stessi – argomento: “L’IRRAGIONEVOLEZZA”
L’IRRAGIONEVOLEZZA
Gli errori fatali della vita non sono dovuti al fatto che l’uomo sia un essere irragionevole: un momento di irragionevolezza può essere il nostro momento più alto. Sono dovuti al fatto che l’uomo è un essere logico.
Oscar Wilde
La riflessione di oggi
Le sue battute erano spesso fulminanti perché attingevano a piene mani al paradosso, che ha un incisività straordinaria, anche se segnata dall’ eccesso. Mi riferisco allo scrittore inglese Oscar Wilde: è il caso anche di questa considerazione, desunta dall’ opera postuma De profundis, composta mentre era in carcere. La verità di questa affermazione la si deve riconoscere solo tenendo conto anche del suo contrario. Partiamo dal suo asserto. Una razionalità fanatica può generare mostri: è la stessa storia della scienza (e della cultura in genere) ad attestarlo. La convinzione che solo la logica formale sia strumento di acquisizione della verità è contraddetta dal fatto che l’uomo percorre altre vie, persino più feconde, per conoscere: pensiamo solo alle «ragioni del cuore» a cui faceva riferimento il grande Pascal.
L’itinerario su cui ti conduce la fede o l’amore è per lo meno diverso rispetto a quello della pura ragione e ha una sua dignità e grandezza. Detto questo, bisogna ridimensionare il paradosso di Wilde. Errori fatali non si fanno solo con la razionalità ma anche con l’irragionevolezza. Rompere gli schemi artificiosi e ipocriti è giusto e Cristo ne è un esempio decisivo. Ma questo non significa ignorare la complessità del reale, dismettere equilibrio e criterio, abbandonare ogni sensatezza, precipitando nel rigetto di ogni logica e nella contraddizione.
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori