Dieci minuti con se stessi – argomento: “REPRIMERE E TOLLERARE”
REPRIMERE E TOLLERARE
Una delle prime virtù sociali è tollerare negli altri ciò che bisogna proibire a se stessi.
Charles Duclos
La riflessione di oggi
Mi fermo su questa frase che leggo nelle Considerazioni sui costumi di questo secolo di Charles Duclos (1704-72), scrittore e storico francese. A prima vista, infatti, non mi colpisce più di tanto; poi, però, riesco a capire che potrebbe diventare uno spunto di riflessione a doppio profilo. Da un lato, infatti, c’è la legge della tolleranza, del tutto necessaria in un contesto pluralistico e complesso nel quale non si può pretendere di applicare quel modello di perfezione che la moralità esige. Se nella società devi rispettare sempre le differenze, bisogna tollerare anche certe prevaricazioni o imperfezioni rispetto a un canone etico più alto, naturalmente entro certi limiti invalicabili e nell’ambito di una pacifica coesistenza. È questo, spesso, il compito delle leggi civili.
D’altro lato, però, Duclos ci ammonisce sul fatto che la tolleranza verso gli altri e i loro difetti non deve diventare l’alibi per cedere sui nostri valori, omologandoci al grado inferiore e deteriore di moralità. Anzi, nei confronti della propria coscienza si deve rimanere severi ed esigenti. Purtroppo, però, spesso la norma suggerita da quello scrittore è in verità capovolta: siamo, infatti, rigidi con gli altri e pronti ad assolverci con facilità. E, allora, mi sembra interessante accostare una frase antitetica di un altro scrittore francese, Georges Courteline (1858-1929): «Se dovessimo tollerare negli altri ciò che permettiamo a noi stessi, la vita sarebbe impossibile».
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori