Dieci minuti con se stessi – argomento: “SENZA SCARPE”

22 Lug

Dieci minuti con se stessi – argomento: “SENZA SCARPE”

L’argomento di oggi

SENZA SCARPE

Mi lamentavo di non avere scarpe. Passando davanti alla porta della moschea di Damasco, vidi un uomo senza gambe. Cessai di lamentarmi e di mormorare contro la cattiva sorte.

Sa’di

La riflessione di oggi

Anch’io la prima volta che passai davanti alla splendida moschea degli Omayyadi di Damasco, nella folla variopinta della piazza, m’incontrai con la tradizionale «scorta» dei templi, fatta di gente povera e sventurata. Ricordo anche di aver pensato a questo episodio narrato da uno dei massimi poeti persiani, Sa’di (XIII sec.), del quale avevo letto quei capolavori che sono il Roseto (San Paolo 1991) e il Canzoniere. Ripropongo ora quell’aneddoto e la lezione che lo scrittore aveva voluto ricamarvi (dei suoi scritti si diceva che erano di una «facilità inaccessibile»).

Pensiamo alla litania delle nostre recriminazioni e lamentele, alle pretese che spesso i nostri giovani avanzano su banalità (scarpe alla moda, ad esempio, tanto per stare in tema); pensiamo alle false necessità che la società contemporanea ci crea attraverso la pubblicità, all’insoddisfazione legata alla brama di possesso o all’invidia. La radice ultima è da cercare nell’egoismo che mai si accontenta, che è insaziabile e che ignora gli altri, forse ben più infelici e bisognosi. Basterebbe solo mettersi davanti a un vero sofferente, muoversi per le lande desolate del nostro pianeta ove milioni di affamati e assetati trascinano una vita di stenti, entrare in un ospedale o in un ricovero per anziani: tante esigenze e proteste troverebbero la loro soluzione, scomparirebbero tanti malanni esasperati ad arte, cesserebbero lamenti vani ed egoistici, cadrebbero le pretese incontentabili.

Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori