Dieci minuti con se stessi – argomento: “UNA STELLA VIVIDA”
UNA STELLA VIVIDA
In cielo c’è una stella per ognuno di noi, sufficientemente lontana perché i nostri errori non possano mai offuscarla.
Christian Bobin
La riflessione di oggi
Suscitano spesso interesse ed emozione alcune pagine dello scrittore francese Christian Bobin, molto ammirato e tradotto in Italia. Personalmente, pur apprezzandolo, ho qualche riserva per alcuni suoi eccessi di sentimentalismo e di enfasi e mi rimane sempre la nostalgia dei grandi francesi del Novecento (Péguy, Bernanos, Claudel, Mauriac, Green, Camus, Bonnefoy ecc.) di molto più alti e intensi. Tuttavia Bobin, con le sue semplici intuizioni e la sua pacata serenità, può deporre un seme di speranza e di ascolto all’interno di questi tempi così «deboli» nel pensiero e nell’agire, incapaci di gustare la forza veemente dei grandi che ho citato.
Così, da Resuscitare estraggo le parole riportate che esprimono un anelito di purezza e di trasparenza. Col nostro male, con l’egoismo e l’orgoglio riusciamo a sporcare spesso la terra in cui ci muoviamo, ad ammorbare il tempo in cui operiamo, a ferire le persone che ci attorniano. Eppure il male non riesce a contaminare tutto l’orizzonte: ci sono sempre spazi intatti in noi e fuori di noi, simili a quelle stelle che occhieggiano vivide in cielo. È appunto quella luce che irradia la tenebra e si rivela più forte dell’oscurità, pur con la sua piccolezza. Come scriveva ancora Bobin in un’altra sua opera, La luce del mondo, è «una luce che resta, è come un fiore che non ha bisogno del sostegno di alcuno stelo». È una luce che non viene dal mondo ma dal cuore puro, simile al cielo azzurro, e che si fa «gesto generoso e parola fresca».
Testo tratto da: G. Ravasi, Breviario laico, Mondadori