DOMENICA III DI QUARESIMA

19 Mar

DOMENICA III DI QUARESIMA

Colore liturgico VIOLA (anno A)

 “ACQUA VIVA …”

 VANGELO (Gv 4,5-15.19-26.)
Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo

COMMENTO di don Roberto Seregni

Dopo il monte Tabor, illuminati dalla bellezza della Trasfigurazione di Gesù, la liturgia ci riporta in un luogo deserto.
Con l’evangelista Giovanni ci affacciamo sull’orlo dell’antico pozzo di Sicar per rivivere l’incontro tra Gesù e la donna samaritana.
Il Signore, affaticato, si siede al pozzo di Giacobbe. Qui incontra la samaritana, e a lei fa quella strana richiesta: “Dammi da bere” (v.7). Strana perché mai e poi mai quella donna se lo sarebbe aspettata. Il fatto di essere donna, samaritana, e , cosa strana, di essere al pozzo quando gli altri sono rintanati in casa, avrebbe dovuto scoraggiare quell’uomo giudeo a chiedere dell’acqua. Richiesta strana, dunque. E la donna rimane disorientata: “Che vuole questo? Il sole gli ha fatto perdere la ragione…”
A me… questo Gesù che rompe gli schemi del pregiudizio per creare dialogo, piace. Mi piace perché non si impone con la forza e la violenza, ma si propone con un suo bisogno per iniziare un dialogo con lei e guidarla alla scoperta della sua vera sete. Mi piace perché non giudica e non scaglia sentenze, ma accompagna con ferma dolcezza a scoprire qual è la vera arsura che rende inquieto il cuore. All’inizio la donna non capisce, fraintende le parole di Gesù, rimane legata all’aspetto materiale e indaga sulla fonte d’acqua miracolosa di cui parla questo interessante (e interessato…) straniero. La samaritana è pronta a partire, a mettersi in viaggio per raccogliere nella sua brocca l’acqua che fa passare la sete. Ancora non sa che il viaggio da intraprendere è il più difficile e stupendo che si possa immaginare: quello dentro se stessi in compagnia del Signore. Ma non un viaggio intimistico e chiuso, bensì una esplosione che sa coinvolgere e portare lontano le parole accolte nel cuore: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia il Messia?”.
Sento questo incontro tra Gesù e la donna samaritana molto vicino al nostro cammino quaresimale. Anche noi siamo chiamati a guardarci dentro, a dirci la verità, a smettere di barattare la nostra vita cristiana con i surrogati della fede o con il “fai da te” dei buoni sentimenti religiosi.
La nostra vita spirituale va irrigata con l’acqua viva dello Spirito, altrimenti ci troveremo tra le mani una fede senza Dio e un cristianesimo senza Cristo.
Lasciamoci guidare dalla fonte viva che è Gesù: ci darà il coraggio di abbandonare l’anfora delle paure, delle ansie, delle inutili preoccupazioni; calmeremo la nostra sete di infinito; sarà bello seguirlo, perfino annunciarlo.
Buona settimana