FESTA DEI PATRONI BARTOLOMEO E STEFANO

08 Set

FESTA DEI PATRONI BARTOLOMEO E STEFANO

FESTA dei PATRONI BERTOLOMEO e STEFANO

XXIII DOMENICA del Tempo Ordinario

Anno B

Colore liturgico VERDE

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA

COLLETTA

Confermaci nella fede, o Padre,
perché aderiamo a Cristo, tuo Figlio,
con l’entusiasmo sincero dei santi Bartolomeo e Stefano,
e per loro intercessione
fa’ che la tua Chiesa si riveli al mondo
come sacramento di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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PRIMA LETTURA (Ap 21, 9-14)
Sui basamenti sono i nomi dei dodici apostoli dell’Agnello

Dal libro dell’Apocalisse
L’Angelo si rivolse a me e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.

Parola di Dio/Rendiamo grazie a Dio

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SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)

R/ Benedetto il Signore, gloria del suo popolo

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R/
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Manifestino agli uomini i tuoi prodigi

e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione. R/

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Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano,

a quanti lo cercano con cuore sincero. R/

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SECONDA LETTURA (At 6,8-10; 7,54-59)
Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilìcia e dell’Asia, a disputare con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. All’udirlo fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.  Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».  Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì.

Parola di Dio/Rendiamo grazie a Dio

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CANTO DEL VANGELO (Lc10,23.20)

Alleluia, alleluia

Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete;

rallegratevi, dice il Signore, i vostri nomi sono scritti nei cieli
Alleluia.

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VANGELO (Gv 1,45-51)
Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazareth». Natanaèle esclamò: «Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».

Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».

Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».

Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».

Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».
Poi disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore/Lode a te o Cristo

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COMMENTO 

Stefano è uno dei sette diaconi scelti per servire alle mense per le vedove degli ellenisti. Già questa prima “istituzione” della chiesa nascente non è fissa, ma fluida: i diaconi affiancano gli apostoli anche nel servizio della Parola. Chiunque fa esperienza del Signore Gesù, come l’ex-indemoniato di Gerasa, è inviato da lui ad annunciare ciò che il Signore ha fatto per lui e la misericordia che gli ha usato (Mc 5,19). Chiunque nel Figlio ha fatto esperienza dell’amore del Padre, diventa testimone di questo amore per i fratelli che ancora non lo conoscono. Ogni credente in Gesù è spinto dal suo stesso amore verso gli altri, per i quali lui ha dato la vita.

Stefano è il primo nel quale si compie il mistero del Figlio: dare la vita per i fratelli. In questo precede gli stessi apostoli. Se il martirio del Battista è narrato in differita, quello di Stefano, come quello di Gesù, è l’unico raccontato in diretta. Siamo al cuore del vangelo: essere testimoni dell’amore del Figlio come il Figlio è testimone dell’amore del Padre. Nel suo processo e nella sua uccisione si riproduce e continua la vicenda di Gesù. Ne è il testimone perfetto: in lui vive pienamente Gesù e la sua storia. Il suo volto è trasfigurato dalla stessa Parola che incarna: ne è l’angelo, primo testimone della risurrezione, modello per tutti: “Chi vuol salvare la propria vita, la perderà; chi invece perderà la sua vita per me, la salverà.

Bartolomeo

Gesù vede Natanaele e dice: “Ecco un Israelita autentico, in cui non c’è inganno”. Ed afferma che già lo conosceva quando era sotto il fico. Come poteva essere Natanaele un “israelita autentico” se non accettava Gesù in qualità di Messia? Natanaele “era sotto il fico”. Il fico era il simbolo di Israele (cf. Mi 4,4; Zc 3,10; 1Re 5,5).

Israelita autentico è colui che sa disfarsi delle sue proprie idee quando percepisce che non concordano con il progetto di Dio. L’israelita che non è disposto ad operare questa conversione non è né autentico, né onesto. Natanaele è autentico. Lui aspettava il messia secondo l’insegnamento ufficiale dell’epoca. (Gv 7,41-42.52). Per questo, all’inizio, non accettava un messia venuto da Nazaret. Ma l’incontro con Gesù lo aiutò a capire che il progetto di Dio non sempre è come la gente immagina o desidera che sia. Lui riconosce il suo inganno, cambia idea, accetta Gesù come messia e confessa: “Maestro, tu sei il Figlio di Dio: tu sei il re di Israele!” La confessione di Natanaele è appena l’inizio: Chi sarà fedele, vedrà il cielo aperto e gli angeli salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo. Sperimenterà che Gesù è il nuovo legame tra Dio e noi, esseri umani. E’ il sogno di Giacobbe divenuto realtà (Gen 28,10-22).