FESTA DEI SANTI PATRONI BARTOLOMEO e STEFANO

12 Set

FESTA DEI SANTI PATRONI BARTOLOMEO e STEFANO

«ESSERE SANTI NELLA QUOTIDIANITÀ DELLA VITA!»

FESTA dei PATRONI
S. BERTOLOMEO e STEFANO
Anno B
Colore liturgico VERDE

LITURGIA DELLA PAROLA

COLLETTA
Confermaci nella fede, o Padre,
perché aderiamo a Cristo, tuo Figlio,
con l’entusiasmo sincero dei santi Bartolomeo e Stefano,
e per loro intercessione
fa’ che la tua Chiesa si riveli al mondo
come sacramento di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
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PRIMA LETTURA (Ap 21, 9-14)
Sui basamenti sono i nomi dei dodici apostoli dell’Agnello

Dal libro dell’Apocalisse

L’Angelo si rivolse a me e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.

Parola di Dio
Rendiamo grazie a Dio
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SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)

R/ Benedetto il Signore, gloria del suo popolo

Ti lodino, Signore, tutte le tue
opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R/
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Manifestino agli uomini i tuoi prodigi
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione. R/
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Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero. R/
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SECONDA LETTURA (At 6,8-10; 7,54-59)
Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.
Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilìcia e dell’Asia, a disputare con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. All’udirlo fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.
Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì.

Parola di Dio
Rendiamo grazie a Dio
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CANTO DEL VANGELO (Lc 10,23.20)

Alleluia, alleluia
Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete; rallegratevi, dice il Signore, i vostri nomi sono scritti nei cieli
Alleluia.
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VANGELO (Gv 1,45-51)
Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazareth». Natanaèle esclamò: «Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».
Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».
Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».
Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».
Poi disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo
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COMMENTO al VANGELO

«ESSERE SANTI NELLA QUOTIDIANITA’ DELLA VITA!»

«Siate santi, come io sono santo».
«Siate…» vuol dire che non lo siamo già, ma che siamo invitati ad esserlo.
Ognuno partendo dalla propria realtà di vita: dal proprio temperamento, carattere, capacità innate o acquisite, stato di vita, professione …
Essere santi non è un obbligo; è una proposta che la Parola e lo Spirito eterni di Dio fanno alla nostra libertà.
È possibile esserlo? Se guardiamo il nostro mondo, le nostre comunità, se guardiamo noi stessi, vediamo tanti difetti, divisioni, contese , contrasti, litigi … così difficili da superare, che ci sembra impossibile l’invito della Parola ad essere santi!

La risposta possiamo trovarla in quelle persone che in ogni epoca lo sono diventate, non perché erano senza difetti, senza peccati, ma perché hanno accolto l’invito di Dio a seguire Gesù: “Questi è il mio Figlio diletto. Ascoltatelo!”. Lui ci cambia.

Seguire Gesù è imparare a guardare gli altri, i nostri compagni di viaggio, la realtà del mondo e le sue vicissitudini, con lo sguardo di Dio, che non condanna, ma ama e perdona, anche se piange per il male che ci facciamo: “Perdona loro—dice Gesù sulla croce—perché non sanno quello che fanno.”,

Non teniamo lo sguardo sempre abbassato verso le cose che non vanno; alziamolo come ci invita a fare Giovanni nel testo dell’Apocalisse della prima lettura. Alziamoci in alto, buttiamo lo sguardo più in là di ciò che ci appare, per vedere la Gerusalemme celeste, la città nuova, l’umanità possibile, perché redenta e riconciliata con se stessa e con Dio.
Vivere l’umanità nuova, la riconciliazione con Dio, non sta nelle capacità creaturali; è dono che viene dall’alto, è una conquista, è un regalo che possiamo avere da Gesù Cristo, dal dono del suo Spirito.

È la proposta fatta alla nostra libertà, come è stata fatta a Bartolomeo attraverso l’invito di Filippo: “Vieni a vedere, e ad ascoltare Gesù, è lui il messia di cui parlano le Scritture”.
Come è per tutti noi, anche per Bartolomeo non dev’essere stato né facile né immediato aderire all’invito. “Cosa vuoi che venga di diverso e di buono da Nazareth”.
Abbiamo bisogno di inviti, ma ad un certo punto ci dobbiamo decidere.
Bartolomeo lo ha fatto da uomo che non s’accontentava delle apparenze, ma amava andare al profondo, alla verità delle cose.
L’incontro con Gesù, l’esperienza fatta con lui, la sua proposta e il suo stile di vita lo hanno convinto che quella era “Vita da Figlio di Dio”.

Non una vita da eroi, ma una vita semplice come quella di Stefano che aveva il compito di organizzare la distribuzione delle risorse a chi era nella necessità all’interno della comunità.
Qualcosa di ordinario, ma fatto con la grazia e l’energia di Dio, senza interesse, con amore e misericordia.

Lo facevano anche quelli della sinagoga.
Con la differenza che essi lo facevano per consuetudine: e la gente sa riconoscere la differenza di spirito.
Stefano vedeva ed era animato dallo spirito di “Gesù seduto alla destra di Dio.