II DOMENICA DI PASQUA
Colore BIANCO (anno A)
“DALLA PAURA ALLA GIOIA …”
CANTO DEL VANGELO (1Cor 5,7-8)
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.
VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore
Lode a te o Cristo
COMMENTO di don R. Seregni
Ripenso a quella sera, la sera del giorno di Pasqua.
Le donne hanno riportato la notizia sconvolgente dell’angelo, ma i discepoli hanno paura. Loro che si credevano grandi uomini, pronti a tutto, coraggiosi e rocciosi, ora se ne stanno blindati nel cenacolo. Si nascondono. Sono confusi. Hanno paura.
Ma in questo rifugio a tinte grigie si presenta il Signore Risorto. Le porte chiuse non lo fermano, l’incredulità non arresta il desiderio di incontrare i suoi discepoli.
Essi temono che il Signore sia arrabbiato con loro. Lo hanno abbandonato proprio nel momento più duro, sono scappati e lo hanno lasciato solo. Ma Gesù – il grande Gesù – non porta rancore: annuncia la pace e dona lo Spirito per la remissione dei peccati. Non una parola di rimprovero passa tra le labbra del Maestro.
Questo incontro è un bellissimo annuncio: le nostre chiusure, piccolezze, paure e confusioni non fermano il Risorto! La Sua luce entra nelle nostre tenebre, il Suo amore è più forte delle nostre paure, la Sua presenza riempie la nostra solitudine! Il Risorto va a incrociare i suoi nel loro sepolcro e li invita al cambiamento, al grande passaggio della Pasqua: dalla paura alla gioia, dal sepolcro alla strada, dalla delusione al coraggio. L’evangelista Giovanni ci dice chiaro e tondo che la presenza del Signore risorto è una certezza che deve sempre accompagnare la vita della comunità cristiana.
Non importa quante cadute o fallimenti ti hanno inchiodato alla delusione, Lui c’è!
Non importa quanti peccati o tradimenti hai incolonnato nella tua vita, Lui c’è!
Non importa quante debolezze o fragilità hanno prosciugato la tua autostima, Lui c’è!
Questa è la certezza di cui vive il discepolo del Signore Risorto.
Ma Tommaso non c’era quella sera e di ritorno al fortino dei discepoli riceve l’annuncio della visita del Risorto. Povero Tommaso, anche Lui – giustamente! – vuole vedere il Signore, anche Lui come le donne e gli altri discepoli vuole vedere il Risorto! Forse siamo sempre stati un po’ crudeli con il povero Tommaso… Dovremmo invece ringraziarlo! Ringraziarlo perché Tommaso è l’anello di congiunzione tra i primi discepoli e noi che facciamo esperienza del Risorto attraverso l’annuncio della loro esperienza.
Allora coraggio, amici cercatori di Dio! Il Signore è Risorto ed è vivo e palpitante nella Sua Parola, smettiamola una buona volta di cercare segni miracolosi o fuochi d’artificio dello Spirito… Proprio per noi Gesù ha detto: “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”. Beati noi se sapremo vivere la nostra vita come una danza al ritmo della preghiera di Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Buona settimana.