IV DOMENICA DI PASQUA
Colore BIANCO (anno A)
“FUORI …”
CANTO DEL VANGELO (Lc 24,32)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.
VANGELO (Gv 10,1-10)
Io sono la porta delle pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Parola del Signore
Lode a te o Cristo
COMMENTO di don R. Seregni
I discepoli di Emmaus assomigliano a noi : spesso ci fermiamo al Venerdì Santo e manteniamo la mente e il cuore chiusi. Come loro abbiamo bisogno di “spezzare il pane” tra noi per riconoscere il Signore risorto e vivente nella comunità. A partire dallo “spezzare il pane” tra loro, i primi discepoli hanno fatto memoria della vita e dell’insegnamento del loro Rabbì e la sua parola ha assunto un significato nuovo, inatteso e luminoso.
Lui, il Risorto, si presenta come il buon pastore che conosce e ama le sue pecorelle. Anche se non la sai, anche se non te ne sei mai accorto o dubiti che sia così, c’è Qualcuno che veglia su di te, che segue il tuo cammino, che ti conosce per nome e ti difende dai ladri e dai briganti. Non è un “grande fratello” invadente e pettegolo o un controllore celeste che giudica e condanna, ma un pastore. Anzi: il buon pastore. Dovremmo prendere un po’ più seriamente questa Parola di Gesù e chiederci onestamente chi (o che cosa…) è il pastore della mia
vita e dove la conduce. Lasciamoci scavare da questa Parola e diamo un nome ai modelli, agli ideali o ai progetti ispiratori delle nostre scelte. A chi andiamo dietro? Al buon pastore che ci tratta da pecorelle o ai falsi pastori che ci trattano da pecoroni? Gesù ci ha messo in guardia: i falsi pastori vengono per uccidere o per rubare. Smascheriamoli!
C’è un particolare di questo testo che attira sempre la mia attenzione. Il buon pastore ripete per due volte (vv. 3-4) che conduce le pecore “fuori” dal recinto. Strano… Istintivamente mi verrebbe da pensare che il pastore voglia soprattutto chiudere al sicuro le sue pecore dentro un recinto ben protetto. Invece no. Gesù ci conduce “fuori”. Fuori dai pettegolezzi e dalle piccolezze dei nostri giudizi. Fuori dai nostri egoismi e dalle nostre presunzioni. Fuori dalle secche di una religiosità fatta di pratiche sterili. Fuori dalla chiusura del “peccato!”. Gesù ci conduce “fuori” e si mette davanti a noi. Questo ci fa capire che l’esperienza cristiana autentica non si fonda su un intruppamento dentro i recinti dell’osservanza, ma su un cammino serio e sereno sui passi di Gesù. Il cristianesimo è troppo spesso ridotto ad un ricettario di comportamenti morali e spesso noi cristiani viviamo la nostra fede come una «cosa da fare», come un adempimento di precetti. La Parola di oggi dice una cosa ben diversa (per fortuna!): il cristiano è chi segue Gesù, è chi sceglie Lui come suo unico pastore! La fede allora non è semplicemente fare o non fare qualcosa, rispettare una regola in più o in meno, ma è incontrare Qualcuno che è il fondamento del nostro “essere”, ti ribalta la vita e te la riempie di gioia! Chiedete ai discepoli di Emmaus…